IL PAGELLONE DI PAOLO FRANCI: ** Brighi, ´Geremia´ Menez e un ´permaloso´ silenzio stampa

Redazione RN
21/09/2008 - 0:00

 
10 a Matteo Brighi
Costui non ha treccine, orecchini, né quattro chili d’oro al collo. Ha, però, garretti d’acciaio, cervello fino e maniche perennemente rimboccate.  Bandito da prime pagine patinate e titoli ad effetto ignorato dai moderni scribi, sguaina una partita tutta sostanza  sorreggendo a tratti anche De Rossi. Un sondaggio tra veline, letterine, letteronze, schedine  ecc. ha dimostrato che nessuna di queste lo conosce: la prova provata che è un calciatore vero, di quelli di una volta.
 
9 a OuijesuisJeremyMenez
“All in!” esclamano i giocatori di Poker Texas Hold’em quando, per dirla alla trasteverina “fanno banco” e mettono tutto nel piatto. E allora “All in” per il nostro Geremia, uno col nome da gatto della fattoria e piedi da elfo fatato. Nel giorno in cui la palla è un uovo che scotta causa i miasmi della crisi, lui se ne frega, punta l’uomo, cuce fili di cachemire e sfiora anche il gol. Gli avremmo chiesto volentieri, se non gli avessere cucito la bocca (la società, ahinoi): “Riuscirai a far dimenticare Mancini?”, sicuri della risposta: “Mancini chi, l’ex tecnico dell’Inter? O Alessia la soubrette?”.
 
8 Mirko Vucinic
Una faina montenegrina s’aggira nel pollaio leccandosi i baffi mentre  le grasse galline calabresi se ne stanno lì tutte ammassate a protezione delle uova. La faina scatta, dribbla, finta e brucia l’avversario con una semplicità imbarazzante, ma al momento di azzannare, la mascella fa cilecca. Insomma, cerca il gol sconfinando anche nel sano egoismo, non lo trova e ci rimane male. Tranquillo Mirko sei stato tra i migliori.
 
7 a Valdez
Dicevano, prima del match, che fosse ragazzo generoso, probo e pronto ad aiutare il prossimo in difficoltà. Il goffo rinvio che consegna a Taddei il mazzo di chiavi della partita è la maestosa prova della generosità del ragazzo. Se le vie del Signore sono infinite, quelle del rinvio sono perlomeno benedette.
 
6 a Transformer Loria
Devono aver usato il giusto lubrificante per i sofisticatici meccanismi robotici. Il fastidioso clangore delle giunture meccaniche non si sente più e l’azione è più fluida, svelta, quasi. Non sarà Jeeg robot, ma uno che alla bisogna può far comodo. Certo, non è che tutte le domeniche ti capita Corradi, ma tant’è.
 
5 a Orlandi
Come Gimmy il porcellino, piazza una casetta di paglia a difesa del povero Campagnolo: tutti là dietro e che Dio ce la mandi buona. La Roma sogghigna, gonfia i polmoni e soffia mandandola in pezzi. Il suo presidente aveva detto: “Faremo come il Cluj” ma lui forse aveva l’ipod  a palla e non ha sentito.
 
3 a Bernardo Corradi
Sembra uno di quei ragazzini che si perdono al supermercato e s’aggirano piangendo tra gli enormi scaffali, sempre più spaventati. La prende un paio di volte di testa, si produce in appoggi da parrocchia e la porta la vede solo quando torna  a casa e infila la chiave nella toppa. Certo, i suoi l’abbandonano alle orde difensive giallorossa, ma anche lui fa poco per farsi notare.
 
0 al silenzio stampa
La risposta permalosa alle critiche – anche le più feroci, provocatorie e insinuanti – non può e non deve mai essere questa. Soprattutto quando la torta con le candeline è pronta, le bibite e i tramezzini sono sul tavolo e alla fine il festeggiato non arriva.

 
Paolo Franci
(Quotidiano Nazionale)

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