IL PAGELLONE DI FRANCI: **10 a Ranieri grande chef e allo snodato Pizarro, 4 a Guidolin a caccia del miracolo

Redazione RN
21/12/2009 - 0:00

10 a Claudio RanieriL’Olimpico pian piano torna a riempirsi. La squadra non prende gol. Il quarto posto è agganciato. E la Roma in mezzo a tanto calcio-immondizia –  spacciato per chissà quale salto nel futuro solo perché uno parla otto lingue o un altro è giovane, belloccio e inesperto – fa la sua porchissima figura. Facile non era e ora l’ex baronetto della minestra può mettersi in testa il cappellone da chef e cucinare qualce altro piattone da fenomeno perché, si sa, il tifoso sa essere molto goloso e sai che gusto papparsi la Juventus di Jean Claude (vado in) Blanc e Alessio (resto a) Secco (lo so, battutacce) che adesso piangono e vogliono la Tata (Bettega, buono quello…).10 a David PizarroE’ lui o è Jim Carrey? Tanto è snodato, smontabile e riconponibile che pare uno di quei pupazzetti superaccessoriati che fanno la gioia dei ragazzini. Finissima è la tela che tesse in mezzo al campo  infilandosi palla al piede in corridoi e pertugi che vede solo lui. E’ talmente bravo che a un certo punto le zolle dell’Olimpico si sono tirate su cantando a squarciagola “Pata Pata” (la conoscete, la conoscete, cercate con Google…) danzando allegramente attorno ai suoi piedini dorati. 9 a Matteo BrighiCome quei turisti che leggono la cartina al contrario e beccano il passante sbagliato, “Sorri uer is fonciana di Trevi?”, che li manda dritti dritti alla Garbatella, s’era perso al tramonto spallettiano faticando mica poco per capovolgere la mappa. Il gol di ieri è la fine del percorso che segna una verità inconfutabile: Matthew nostro è tornato a macinare palloni e chilometri con lo scarpino nuovamente affilato. Il gol è una scaglia di cioccolato in una partita sostanziosa e adesso vada pure a gettare la monetina nella fontana di Trevi.9 a JuanMa l’avete visto? Sembra il 3×1 di un supermercato, con tre re magi al prezzo di uno. Nel presepone giallorosso lui porta incenso, oro e mirra e, miracolo, senza alzare la mano per chiedere il cambio. Ogni volta che allunga i regali zamponi per un intervento o una scivolata l’Olimpico trattiene il fiato eppoi sussurra in coro: “E’ passata va, è ancora intero..”. Se sta così è il più forte di tutti.8 a Nicolas BurdissoNicolino nostro è come quelle astutissime vecchiette che trattano il prezzo dei mandarini al mercato. Tono sbrigativo e minaccioso approcciano al fruttarolo tutto d’un fiato giocando d’anticipo: “Quanto li fai sti mandarini, oddio so mosci… Che? Troppo cari?”. E la vecchia, fidatevi, vince sempre. Un po’ come Nicolino nostro che nn sarà bello né elegante ma se, come ieri, oltre a spazzar via palloni e stinchi la butta pure dentro beh, allora povero fruttarolo…7 a Julio SergioPare abbia promesso a Juan e Burdisso una calza della befana piena di dolci pur di lasciar passare un tiro in porta. Ma quelli, niente, incorruttibili peggio della squadra di Eliot Ness contro Al Capone. S’annoia e s’incupisce là dietro, come quei bambini che guardano gli altri giocare a pallone, chiedono se possono entrare e la più pippa di tutti gli fa: “La palla è mia e siamo già troppi..”, simpatico come un ascesso sul molare. 4 a Francesco GuidolinCede alla tentazione di non giocarsela fino in fondo e accenna un ritorno alle origini: tutti nella metà campo della Roma e se il Signore ci assiste forse ripartiamo. Calcio francescano a caccia del miracolo,  in effetti, che alla fine non arriva. Peccato perché la roba che ha tra le mani gli consentirebbe di mostrare petto e muscoli pur contro una delle squadre del momento. La favoletta: “Noi siamo il Parma loro la Roma” la racconti ad altri. 3 a Massimo PaciOrrenda quella scarpata sul martoriato ginocchio del Capitano, costretto a parcheggiare in doppia fila la slitta di Babbo Natale e a imboccare incupito gli spogliatoi. E non è l’unica in una partita che finisce col rosso sul mento per quel “naso, nasino, nasello” con De Rossi. Per il resto, pare uno degli “Sbabbari” di Attila-Diego Abatantuono: piedi come due martelli e dai che è aperta la caccia a stinchi e caviglie.

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