IL PAGELLONE DELLA STAGIONE: Delusione De Rossi, flop Menez. Totti da record

Francesco Cartei
29/05/2011 - 20:27

LE PAGELLE DELLA STAGIONE

A cura di
M. V. Rossomando – I.  Mauro

Ad inizio stagione tutti erano pronti a scommettere sulla Roma come possibile vincitrice del campionato. L’obiettivo, con il passare dei giorni, è diventato un piazzamento in Champions League. La stagione si è rivelata ancor più deludente: i giallorossi hanno terminato l’anno calcistico addirittura al sesto posto, uscendo in semifinale di Coppa Italia e agli ottavi in Champions League. Analizziamo nel dettaglio il campionato dei singoli calciatori, tenendo conto non solo delle prestazioni in campo ma anche dei comportamenti e dell’impegno mostrato in allenamento. Il voto totale scaturisce proprio dalla media di questi fattori.

PORTIERI

Julio Sergio 6- : Non ripete le prestazioni straordinarie dello scorso anno. Parte titolare fisso con Ranieri ed alterna parate importanti a qualche indecisione. E’ fragile fisicamente, si fa male troppo spesso. Poi con Montella torna ad essere il terzo portiere, il morale cala e in allenamento si vede poco.

Doni 5: Montella lo sceglie come titolare, dichiarando pubblicamente di riconoscere in lui il portiere più forte in rosa. Probabilmente il tecnico napoletano aveva ancora negli occhi il buon numero uno di qualche anno fa che dall’infortunio al ginocchio in poi nessuno ha più rivisto. I suoi limiti sono sempre gli stessi, anzi probabilmente sono aumentati col passare del tempo. In campo si fa sentire poco e non si ricordano interventi provvidenziali.

Lobont 5.5: Poche partite tra i pali giallorossi, non del tutto sufficienti. Probabilmente è il più abile tecnicamente, ma il suo rendimento discontinuo non fa di lui una pedina su cui poter puntare. Resta comunque un ottimo portiere di riserva.

DIFENSORI

Juan 5: Dei tre difensori “titolari” è sicuramente il più deludente della stagione. Nelle prime partite soffre insieme ai suoi compagni, ma anche nei momenti più brillanti della squadra non impressiona. Si ricordano a memoria solo un paio di prestazioni ai suoi livelli. Sono invece tanti gli errori sia sui fuorigioco sia in marcatura(uno su tutti il retropassaggio a Genova contro la Samp che causa rigore ed espulsione di Julio Sergio).

Mexes 6.5: Il migliore per rendimento. Dopo una stagione altalenante torna finalmente il difensore roccioso e puntuale che avevamo ammirato e si impone come titolare inamovibile. Poche incertezze, anche se qualche volta perde la testa dimostrando di non aver ancora appianato tutti i suoi limiti caratteriali. Il brutto infortunio e l’accordo con il Milan non lasceranno però un bel ricordo di Phil tra i tifosi giallorossi.

N. Burdisso 6.5: Rispetto allo scorso anno fa un passo indietro, ma dimostra di essere il leader vero di questo gruppo. E’ presente e concentrato, pronto ad incitare la squadra nei momenti difficili ed è sempre l’ultimo ad arrendersi. Sicuramente una pedina fondamentale in campo e fuori, uno da cui ripartire per il prossimo anno.

G. Burdisso 5: Chi si aspettava di trovare un difensore giovane ma pronto è rimasto deluso. E’ anche vero però che il piccolo Burdisso si è trovato a giocare in situazioni molto difficili, addirittura da terzino con Ranieri. Probabilmente non è adatto alla serie A, ma va provato con più continuità nel suo ruolo.

Cassetti 6.5: Nonostante l’età e nonostante i limiti tecnici anche quest’anno il terzino giallorosso si è confermato come uno dei migliori del campionato italiano. Rispetto agli anni scorsi è migliorato tantissimo in marcatura, mentre si propone meno in avanti. E’ un giocatore diligente e fa sempre il suo.

Rosi 5.5: Un gol importante a Bari e qualche buona prestazione, ma troppo poco per imporsi a questi livelli. Ha una buona corsa e anche una giusta dose di cattiveria, ma tatticamente continua a commettere gli stessi errori. In allenamento si impegna molto, sia Ranieri che Montella cercano di dargli un po’ di spazio ma nel complesso la sua non può essere definita una stagione sufficiente: troppe amnesie nella prima parte di campionato.

Riise 4.5: “Thunderbolt” si è spento. Sbaglia marcatura e diagonali in continuazione, in avanti si propone poco e di rado arriva alla conclusione o al cross. Lo scorso anno era stato decisivo, in questo campionato è stato disastroso. Da apprezzare invece la sua professionalità e la sua dedizione al lavoro.

Castellini 5.5: Ingaggiato per far rifiatare Riise durante l’anno, si è sempre fatto trovare a disposizione quando è stato chiamato in causa. Il terzino ex-Parma però si è limitato a svolgere il compitino, dimostrando di non avere i mezzi per il salto di qualità in una grande squadra.

Loria 6: Solo pochi minuti, conditi da due gol che si sono rivelati entrambi inutili. Ha tanti limiti e si sa, se non altro però ogni volta che è entrato in campo ha dato l’anima e anche nello spogliatoio è un esempio positivo per i compagni. Sempre sorridente, accetta la tribuna senza creare problemi e continuando ad allenarsi con dedizione.

Cicinho 5: Chi l’ha visto? Mai determinante, mai voglioso, mai sorridente. A Trigoria non prova nemmeno a mettere in difficoltà l’allenatore, in campo corre senza un briciolo di entusiasmo. Se ne va in Spagna a gennaio, ma neanche lì cambia molto.

Antunes s.v.: Solo tanti elogi da parte di Ranieri durante le conferenze stampa.

CENTROCAMPISTI

Pizarro 5: Le sue prestazioni in campo sono leggermente al di sotto della sufficienza, ma nel computo stagionale non può essere ignorato il suo comportamento durante l’ultimo periodo di convivenza con Ranieri. Il cileno dal carattere schietto ha messo però da parte la professionalità, andando addirittura a curarsi in Sudamerica per poi tornare “magicamente” disponibile con l’avvento di Montella.

De Rossi 5-: Non è più un ragazzino e deve fare mea culpa per tutti quei colpi di testa(o di gomito?) che hanno condizionato la sua stagione. Anche in campo gioca poche partite sufficienti. Deve ritrovare condizione mentale e fisica, soprattutto perché è e resterà uno dei punti di riferimento dello spogliatoio giallorosso.

Perrotta 5.5: Si impegna molto in allenamento, ma in campo è discontinuo e frenato da una condizione fisica non sempre al top. Il cambio di modulo sicuramente lo penalizza, spesso è costretto a giocare anche esterno di centrocampo. Il rendimento ne risente, e non a caso questa è stata la stagione in cui è riuscito ad andare a rete con meno continuità del solito.

Taddei 6-: Anche lui negli ultimi anni è in calo costante. I numeri parlano chiaro: 0 gol in campionato e soltanto 23 presenze. Si riprende però nel finale di stagione con Montella, dimostrando di integrarsi benissimo con il 4-2-3-1.

Simplicio 6: Inizialmente sembra quasi un oggetto misterioso, poi l’esplosione: gol importanti, grinta e determinazione. Quando finalmente sembra essere diventato una pedina fondamentale nello scacchiere giallorosso, complici i rientri di Pizarro e Perrotta, torna a fare il panchinaro e si spegne definitivamente con Montella.

Greco 6+: Una delle poche note liete. Parte come l’ultima delle riserve, piano piano però scala posizioni e riesce a ritagliarsi con Ranieri il suo spazio. Tante buone prestazioni, derby e Basilea su tutte. Con l’arrivo di Montella torna nel dimenticatoio.

Brighi 5.5: Stagione sfortunata, tanti problemi fisici e poco spazio per lui. Quando viene chiamato in causa, a differenza degli altri anni in cui si è rivelato sempre una pedina utile, non riesce ad incidere.

ATTACCANTI

Totti 7.5: Ranieri lo allontana dalla porta(e a volte anche dal campo…) nella prima parte della stagione: il capitano soffre e non trova mai gol e giocate decisive. Poi, nel momento più difficile, risorge: si carica la squadra sulle spalle, infrange record su record e guida la Roma nella rincorsa al quarto posto. In allenamento è lucido, tirato come un giovanotto. The king of Rome is not dead!

Borriello 6.5: Parte a mille, segnando gol belli e decisivi. Il culmine probabilmente lo raggiunge nella storica vittoria contro il Bayern all’Olimpico. Con Montella trova poco spazio e segna soltanto quando non conta più, ma in allenamento da sempre il fritto ed è sicuramente autore di una stagione positiva.

Vucinic 5: Da uno con le sue possibilità ci si aspetta sempre qualcosa di più. Lui invece quest’anno non fa nemmeno il compitino: tante, troppe le occasioni sprecate(basti guardare i gol incredibili divorati dal montenegrino nel finale di campionato). Troppe anche le incomprensioni nello spogliatoio e le ventilate richieste di cessione. Resta sicuramente un talento da cui ripartire, se lui ne avrà voglia.

Menez 4.5: Inizio di stagione positivo, con Ranieri sembra finalmente essersi sbloccato. Poi un black out improvviso, Montella cerca di spronarlo, gioca sempre ma si perde di partita in partita. Meriterebbe un’ insufficienza meno pesante, ma la sua scarsa abnegazione nel quotidiano a Trigoria non può che penalizzarlo ancora di più nel giudizio.

Adriano 4: Impalpabile. Di lui si ricorda solo la maestosa presentazione al Flaminio e un gol durante una partitella contro la Primavera. Non riesce a perdere peso e continua a essere anche perseguitato dalla sfortuna. Se ne torna in Brasile e la scommessa è totalmente persa.

J. Baptista 4.5: Gioca qualche spezzone di partita e come al solito trotterella per il campo. Poca roba se si esclude un rigore procurato nel derby. Ceduto giustamente a gennaio.

Okaka s.v.: Soltanto qualche minuto nei finali di partita. Troppo poco per giudicarlo, ma visto il suo campionato a Bari non sembra aver fatto il definitivo salto di qualità.

Caprari 6: Novità di fine stagione, Montella lo propone al posto di Menez. Classe ’93, ha tutto per sfondare. Personalità, grinta e tecnica. In bocca al lupo.

ALLENATORI

Ranieri 5: Dopo la fantastica rincorsa dello scorso anno, non riesce a trasmettere alla squadra nuovi stimoli. Sbaglia molto nella fase della preparazione alle partite e anche durante il match spesso e volentieri non indovina i cambi. Anche dal punto di vista comunicativo non è più efficace. Sceglie le dimissioni per cercare di dare una “frustata” alla squadra, che però nonostante tutto continua a deludere.

Montella 6: Si getta in questa nuova avventura affidandosi al modulo di Spalletti e facendo delle scelte ben precise. Non tutte azzeccate però. E’ un po’ troppo integralista per quel che riguarda il sistema di gioco, ma se non altro recupera qualche punto alle avversarie e lotta per il quarto posto fino alla penultima giornata.

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