Gravina: “Lavoreremo su protocollo meno impegnativo. Il calcio necessita innovazione”

Teresa Tonazzi
01/08/2020 - 20:11

Gravina: “Lavoreremo su protocollo meno impegnativo. Il calcio necessita innovazione”

GRAVINA SERIE A – Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto nella trasmissione sportiva “Dribbling”. Tra gli argomenti trattati la prossima Serie A, gli impegni della Nazionale di Mancini, i tifosi allo stadio e il protocollo sanitario. Queste le sue parole: 

Sul campionato

“Ci confronteremo per far ripartire il campionato nel modo migliore e nel momento migliore. Dovremo tenere conto anche degli impegni della nazionale. Dobbiamo cadenzare le date. Adesso siamo chiamati ad una responsabilità enorme e non dobbiamo commettere errori, come purtroppo è successo in passato. L’idea di una leggera modifica di format nasce da un’emergenza ma che probabilmente si ripresenterà. Dobbiamo essere in grado di proporre delle innovazioni, vincendo le paure perché il calcio ha bisogno delle innovazioni”.

Sui tifosi allo stadio

“Mi auguro che sia possibile rivedere il pubblico allo stadio. Senza pubblico alla partita manca l’anima. Ma dobbiamo convivere con l’evoluzione del virus che preoccupa ancora. È un problema che affronteremo. Ma la priorità è far partire i campionati, senza dimenticare la base”.

Sul protocollo sanitario

“Il protocollo attuale è stato proposto per un breve periodo e non posso ipotizzare che in termini economici finanziari, facendo un tampone al mese il sistema possa sostenerlo per un periodo più lungo. Mi auguro presto ci sia il vaccino me nel frattempo lavoreremo su un protocollo meno impegnativo”.

Sulla Nazionale e su Lippi

“Italia-Bosnia si giocherà a Firenze, applicando il protocollo UEFA, non possiamo non giocare a Firenze. Lippi? Con Marcello ho un rapporto straordinario. Rappresenta un’icona nel calcio italiano, ma non si possono costruire voli pindarici ogni volta che ho una colazione di piacere con lui. Con Mancini il rapporto non è solo tecnico ma anche di amicizia e non ho alcuna intenzione di intaccarlo con voci di questo tipo. Quando ci saranno i presupposti in cui l’esperienza di Lippi potrà fare al caso nostro ne parleremo”.

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