Florenzi-Zappacosta: due giovani certezze che corrono sulla fascia

ROMA-ATALANTA: IL FACCIA A FACCIA – Giovani, veloci e con il vizio del gol: ecco la sintesi perfetta per descrivere Alessandro Florenzi e Davide Zappacosta. Giocano sulla fascia destra e, neanche a farlo apposta, entrambi sono perfetti per ricoprire senza problemi il ruolo di esterno sia offensivo che difensivo e per questo possono essere considerati i due “jolly” di Roma e Atalanta. Un’altra caratteristica che accomuna Alessandro e Davide è senza dubbio la generosità e la grinta che mettono in campo: capita spesso che tutti e due arrivino a fine partita con le pile ancora cariche, pronti a guidare una ripartenza in contropiede o a rientrare in difesa per dare una mano ai compagni in fase di copertura. Né uno né l’altro però ha avuto la strada spianata verso il successo: Florenzi, dopo essere cresciuto nel settore giovanile giallorosso, ha dovuto affrontare un anno di purgatorio in Serie B con il Crotone per farsi le ossa; mentre Zappacosta, era stato acquistato dall’Atalanta quando militava nell’Isola Liri, ed è stato spedito ad Avellino per due stagioni prima di iniziare la sua avventura in neroazzurro .
FLORENZI, IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO – C’è una particolare tipologia di giocatore che si sposa perfettamente con la filosofia del tifo giallorosso: capace di infiammare gli spalti dell’Olimpico senza colpi di tacco o numeri da funambolo, sempre pronto a sacrificare l’ultima goccia di sudore per la maglia, in grado di dimostrare che nel calcio i piedi non sono tutto perchè in campo prima di tutto ci si scende con il cuore, insomma, un giocatore “alla Florenzi”. L’esterno di Vitinia possiede tutte le qualità per incarnare l’essenza del “romanismo” ed è bastato poco affinchè, anche i meno attenti, se ne rendessero conto: dopo la parentesi di Crotone Alessandro è tornato a Roma per mettersi a disposizione totale della squadra e, nonostante abbia già cambiato tre allenatori, il suo rendimeto è rimasto costante perchè, come dice anche lui: “Anche se qualche volta mi cambiano ruolo, io penso solo a giocare, d’altra parte se si è il primo dei tappabuchi, devi sempre essere disposto a giocare e io mi prendo tutti i pro e i contro di questo. E poi questo ruolo, giorno dopo giorno, mi piace sempre di più“. Attenzione però, l’espressione “tappabuchi” non è intesa in senso dispregiativo, incarna semplicemente il modo di essere di Florenzi, sempre pronto ad adattarsi e a gettare il cuore oltre l’ostacolo per il bene della sua Roma.
ZAPPACOSTA, UN DESTINO GIA’ SCRITTO – L’esterno classe 1992 è considerato uno dei giovani più promettenti del calcio italiano fin da giovanissimo: crescito nel vivaio del Sora, a diciassette anni passa all’Isola Liri dove, grazie alle sue prestazioni, viene notato dall‘Atalanta che, dopo averlo girato in prestito all’Avellino per due stagioni, lo convoca per il ritiro 2014/2015 considerandolo pronto per il salto di categoria. Davide ripaga a pieno la fiducia di Colantuono (tecnico dei bergamaschi a inizio stagione) e si dimostra all’altezza del compito affidatogli dal tecnico di Anzio: presidiare la fascia neroazzurra e confezionare palle gol per gli attaccanti della Dea. La consacrazione come “nuovo Zambrotta” arriva a metà stagione quando, oltre a segnare il primo gol in Serie A (adesso è arrivato a quota 3), è stato accostato ripetutamente alla Juventus per ricoprire il ruolo di vice Lichtsteiner, e un suo trasferimento in bianconero appare più che probabile come ha confermato lui stesso: “Potendo scegliere, sceglierei la Juve. Mi fa piacere, mi inorgoglisce. E’ una dimostrazione del fatto che sto lavorando bene e devo continuare a farlo. Poi è uno stimolo per dare ancora di più, però cerco di non pensarci più di tanto.” Zappacostaè seguito con attenzione anche dal ct Conte che sta pensando di portarlo in Nazionale; manca poco per vederlo indossare maglia azzurra nonostate secondo Davide: “La strada da percorrere è ancora lunga”.

Emanuele Zotti