Fiorentina-Roma, l’analisi tattica: i giallorossi allontanano le debolezze croniche. Decisivo il cambio di passo nel secondo tempo

Redazione RN
04/03/2021 - 15:40

Foto Tedeschi
Fiorentina-Roma, l’analisi tattica: i giallorossi allontanano le debolezze croniche. Decisivo il cambio di passo nel secondo tempo

ANALISI TATTICA FIORENTINA ROMA – Disperatamente agganciata al treno Champions, con pathos finale legato al momento VAR, ma vittoria meritata per la caparbietà con la quale nel finale la Roma ha saputo mettere in alcuni dei suoi uomini, superando certe sue debolezze croniche. E se il talismano delle squadre medio-piccole ritorna a sorridere, rimane sottinteso che la qualificazione Champions passerà sempre attraverso la vittoria di qualche scontro diretto, autentico deficit del suo campionato.

Moduli e sviluppi di gioco

Fonseca nel suo 3-4-2-1 ritrova Kumbulla nel terzetto difensivo, con Mancini braccetto di destra e Cristante centrale, mentre sulle corsie esterne Bruno Peres rileva Karsdorp a destra, e Spinazzola sull’out opposto. Diawara (rientro sontuoso, non solo per il gol decisivo), ritrova la titolarità in mediana e cuce affiancando Veretout (che va in verticale come consuetudine). Il quadrilatero centrale è completato dai trequartisti Pellegrini e Mkhitaryan, con Borja Mayoral prima punta di movimento. Prandelli deve muovere la classifica e sceglie un 3-5-1-1 con pochi fronzoli e molta praticità, lasciando Ribery a supporto di Vlahovic a rifinire e tirarsi fuori per gli inserimenti di Castrovilli, che di fatto disegna sul campo un atteggiamento quasi speculare tra i due moduli contrapposti. Completano il terzetto centrale Amrabat e Pulgar, che si alternano in costruzione, mentre Igor e Venuti battono con prudenza e disciplina tattica gli spazi esterni negli unici duelli singoli dentro la gara (Spinazzola/Venuti e Bruno Peres/Igor). Il terzetto difensivo davanti a Dragowski è composto dai corazzieri Pezzella centrale, con Milenkovic e Martinez Quarta ai suoi fianchi.

Primo tempo di noia ed equilibrio, senza sussulti

Le scorie dell’immeritata sconfitta col Milan generano un primo tempo soporifero negli uomini di Fonseca, mentre la Fiorentina è chiamata a muovere la sua classifica attraverso una gara intelligente che le consenta di restare sempre in partita senza comprometterla troppo presto. Ne viene fuori un primo tempo piatto, privo di emozioni, con la Fiorentina che accetta il divario tecnico difendendo bassa e stringendo molto i 3 centrocampisti per sfruttare la superiorità numerica sui due mediani giallorossi, lasciando i quinti Venuti e Igor al duello con gli esterni opposti Spinazzola e Bruno Peres. Su questa disposizione difensiva Mkhitaryan e Pellegrini devono entrare dentro al campo per ricevere tra le linee. La particolarità della loro gara sta nel fatto che il romano sarà anche troppo sollecitato, tanto da venirsi a prendere palla sin dai centrali difensivi, mentre l’armeno giocherà 90 minuti quasi anonimi, nascondendosi troppo, sfuggendo da certi sviluppi di gioco senza trovare mai spazi praticabili. I duelli esterni iniziali sorridono alla Roma, ed è facile guadagnare fondo campo e assistenze ma sono sbagliate le scelte, cioè traiettorie alte a fronte dei centrali viola che posseggono centimetri rispetto a Borja Mayoral, quando sarebbero più opportune traiettorie radenti o a scarico sui rimorchi. La Roma tiene una pressione medio-alta alzando baricentro e linea difensiva e un primo tentativo di forcing nella parte centrale del primo tempo porta ad una supremazia territoriale e possesso palla favorevoli. Ma manca pericolosità intorno a Mayoral, che non trova da cucire perché i 3 centrocampisti viola chiudono bene il passaggio basso di raccordo a lui ricercato. La Fiorentina riesce ad allentare il forcing quando, in seguito a ribaltamento d’azione dopo una transizione, la Roma si dimostra compassata e lenta nella costruzione bassa, con Bruno Peres e Spinazzola che vengono aggrediti alti da Igor e Venuti. Allo stesso tempo vanno in ricezione con la postura errata ricevendo con le spalle alla porta avversaria e subendo l’aggressione dell’avversario. Per eludere la criticità la Roma alza palla alle spalle della linea difensiva viola leggendo bene certi momenti, ma non trovando riuscita finale. Il tempo si chiude con la Fiorentina che perde Igor, sostituito da Biraghi.

Ripresa vivace, ma la Roma ha il torto di rianimare un avversario alle corde

Si riparte con la Roma più intraprendente, che talvolta abusa della palla lunga agevolando i 3 centrali difensivi viola, ma è comunque su una palla dentro sublime di Mancini, che premia un inserimento perfetto di Spinazzola, che i giallorossi trovano molto presto il gol del vantaggio. Prandelli corre ai ripari con Kokorin per Castrovilli, ridisegnando un 3-4-2-1 che per i movimenti proprio di Castrovilli lo era già in parte da prima. Il gol comunque toglie forza e certezze ai viola e porta tranquillità di gestione del possesso e conservazione del risultato ai giallorossi. Nulla lascia presagire quello che su un calcio d’angolo a favore accadrà 10 secondi dopo. La respinta e transizione viola é letale, con la Roma poco reattiva e pigra nel ripiegamento, che perde nel giro di 15 secondi palla e Veretout, con Spinazzola che incappa nel più classico degli autogol. Da una Fiorentina quasi morta e alle corde, la parte centrale della ripresa vive un equilibrio. Continui i capovolgimenti di fronte: nessuna delle due squadre fa calcoli, entrambe proiettate alla ricerca del bersaglio grosso. Pedro per Veretout (Pellegrini va in mediana, ma solo sulla carta, perché continua nel suo moto perpetuo a tutto campo), ed El Shaarawy per Mkhitaryan sono i primi cambi di Fonseca. La Roma ritrova più intraprendenza e qualità. Prandelli è costretto a fare ritorno al 3-5-2 con Caceres e Borja Valero in luogo di Pulgar e dell’incontenibile Ribery. Cambio infelice, perché la Roma finisce per riprendere campo definitivamente e risistemare forze fresche in campo anche sulla linea difensiva (Smalling per Kumbulla) ed esterna (Karsdorp per Bruno Peres). I 10 minuti finali sono la ricerca paziente del corridoio giusto, ma soprattutto della veloce manovra aggirante. Aspetti mancati a Benevento, ma quando Diawara apre per Karsdorp e si butta a centro area per chiudere il tracciante radente maligno dell’esterno olandese, i 3 punti si materializzano restituendo il sorriso a Fonseca.

Maurizio Rafaiani

Vedi tutti i commenti (2)

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

    Tutti i commenti

  1. Analisi tattica: partita orrenda, primo tempo inguardabile, vittoria casuale, squadra già di suo abbastanza modesta, in netto calo fisico in questa fase.

  2. Grazie Romanews per questa sempre ottima (perche’ realistica e tecnicamente molto valida ..) Analisi del Match .. bravi ..

Seguici in diretta su Twitch!

Leggi anche...