FACCIA FACCIA. Vucinic-Maxi Lopez

05/01/2011 - 16:20

Sfida fra un attaccante montenegrino dai colpi di genio con le carte in regola per rilanciarsi dopo un infortunio che (complice lo stop natalizio) lo ha tenuto lontano da gare ufficiali per circa un mese ed una punta argentina che ha l’obbligo di essere l’uomo in più della sua squadra. In Roma-Catania può succedere anche questo.

FACCIA A FACCIA. VUCINIC-MAXI LOPEZ –

GIOVENTU’ – Sei mesi e due giorni. Questo il lasso di tempo intercorso tra la venuta al mondo di Mirko Vucinic (nato a Niksic il primo ottobre del 1983) e quella di Maximiliano Gaston Lopez (Buenos Aires, 4 aprile 1984). Il salto nel grande calcio lo fanno alla stessa età. A 17 anni, infatti, l’argentino fa il suo esordio nel River Plate, squadra in cui è cresciuto e con la quale vince tre campionati di Clausura consecutivi (2002, 2003, 2004). C’è un preambolo, invece, nella storia di Mirko Vucinic. Il monenegrino, infatti, debutta con il Sutjeska a 16 anni e un giorno divenendo il più giovane giocatore del campionato serbomontenegrino. Nel giorno della sua prima, poi, anche un gol. Tutti capiscono che non si tratta di uno qualsiasi. E lo capisce presto Pantaleo Corvino che nel 2000 (a 17 anni quindi) lo porta a Lecce. Vucinic è in età da Primavera, ma viene spessissimo aggregato alla prima squadra con la quale, in quella stagione, fa il suo debutto in Serie A.

PERCORSI – Mirko Vucinic trova nel Salento l’habitat ideale per crescere e imporsi. Nel 2002 scende in B con i giallorossi pugliesi, poi contribuisce con 5 gol alla risalita nella massima serie. Di transizione la stagione 2003-2004 a causa di un infortunio ai legamenti. L’anno dopo, però, anche grazie al gioco zemaniano che ne esalta le qualità, il montenegrino dimostra al mondo calcistico segnando, nel maggio 2005, la prima tripletta nella storia del Lecce.  La stagione successiva Vucinic non vive un grande momento dal punto di vista fisico, segna 8 gol, ma i salentini finiscono in Serie B. Per lui inizia un’altra vita. Se l’inizio per Maxi Lopez era stato più ‘confotevole’, nella sua Buenos Aires, gli sviluppi di carriera gli regalano mille emozioni diverse. Nel gennaio 2005 si trasferisce al Barcellona. L’inizio è positivo. A causa di un infortunio finisce ai margini della squadra e l’anno dopo passa in prestito al Maiorca. Ancora una stagione non esaltante con soli tre gol. Poco per una punta di peso come lui. Inizia una nuova avventura, nella fredda Mosca, dove resta un anno e mezzo. Poi la tratta Europa-Sudamerica al contrario e prova l’avventura in terra brasiliana. Passa in prestito al Gremio nel febbraio 2009 e segna al debutto contro il Santa Cruz. In quell’anno mette a segno anche 4 gol in Coppa Libertadores. Maxi Lopez sta riprendendo fiducia in se stesso. Forse è ora di ritentare la consacrazione nel calcio europeo.

PRESENTE – Dal 2006 Mirko Vucinic è alla Roma. Il primo gol in giallorosso è datato 28 gennaio 2007, si tratta di quello decisivo in Roma-Siena 1-0, mentre poco più di tre anni dopo, il 20 marzo 2010, mette a segno la sua prima trilpetta romanista nella gara in casa contro l’Udinese terminata 4-2. Il gol più emozionante lo realizza il 7 novembre scorso e non solo perché rriva in un derby. In quell’occasione, infatti, si toglie di dosso la maglia giallorossa per mostrarne un’altra dedicata al figlio Aleksandar appena nato. Con la Roma totalizza 179 presenze e segna 56 gol. Per lui anche 2 Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e il titolo di miglior calciatore montenegrino (nelle edizioni 2006, 2007, 2008 e 2010). Vucinic è anche il capitano della sua Nazionale. Maxi Lopez viene acquistato dal Catania il 20 gennaio 2010. Undici giorni dopo debutta contro l’Udinese. Segna la sua prima rete ‘italiana’ nel turno successivo contro la Lazio e non si ferma più: in 17 partite realizza 11 centri. Mette insieme 29 presenze con la Nazionale argentina Under 20. Per lui c’è la possibilità di essere convocato con la Nazionale Azzurra, opportunità che coglierebbe al volo.

Claudia Fraschetti

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