• FACCIA A FACCIA. Taddei-Candreva

    25/02/2011 - 17:46

    FACCIA A FACCIA  TADDEI-CANDREVA -Roma-Parma non è solo la sfida dei dolci ricordi per i tifosi giallorossi. Può essere, infatti, anche l’occasione per vedere all’opera due calciatori di grande dinamismo, c a loro agio sulla corsia destra, che, però, si sono spesso messi a disposizione dei loro allenatori interpretando (con successo) anche altri ruoli in campo.

    TOSCANA – Rodrigo Ferrante Taddei nasce a San Paolo il 6 marzo del 1980. Inizialmente con il cuore diviso tra calcio a 5 e ad 11, sceglie la seconda opzione per tentare la carriera professionistica. La sua storia parte dal Palmeiras tra le cui fila milita per tre anni. L’esplosione avviene nella stagione 2001-2002, quando il calciatore mette insieme 25 presenze e 1 rete. Anche spinto dal  sangue italiano che pulsa nelle sue vene, decide di cambiare radicalmente vita e di diventare protagonista nel Siena. Nella prima stagione in bianconero contribuisce alla prima promozione dei toscani in Serie A, poi alla salvezza l’anno successivo, quindi  i primi malumori. Nell’estate 2004, infatti, Taddei decide che il suo futuro si chiamerà Roma, rifiuta di firmare il rinnovo con il Siena e viene messo fuori rosa. Il brasiliano, allora, accusa la società di appartenenza per mobbing. Poi arriva il reintegro in rosa dopo un accordo fra il Siena e il club giallorosso. Il suo destino, però, è segnato. E parla già romano. Chi il romano lo parla dalla nascita è Antonio Candreva. L’attuale numero 7 del Parma viene al mondo nella Capitale il 26 febbraio 1987. Anche la carriera professionistica del ragazzo di Tor de’ Cenci parte dalla B e, per la precisione, dalla Ternana. Quindi la grande occasione: l’Udinese. In Friuli il Presidente Pozzo dà molte opportunità ai giovani e Candreva sembra subto destinato alla gloria. In realtà i primi momenti sono difficili. L’allenatore Marino gli concede solo 3 presenze e l’anno dopo il centrocampista accetta la chiamata del  Livorno. Come il Taddei diventa uomo imprescindibile in Toscana. E’ fondamentale nella promozione in A degli Amaranto e le grandi squadre cominciano ad interessarsi a lui.

    IL SALTO – Nel 2005 Rodrigo Taddei realizza il suo sogno di giocare nella Roma, città dove tanti brasiliani sono diventati grandi. Diventa subito uno degli uomini in più di Luciano Spalletti. Nel 4-2-3-1 del tecnico di Certaldo si posiziona sulla linea dei trequartisti, sulla destra, ovviamente. All’occorrenza, però, Taddei si sposta anche in altri settori del campo. Spesso nasconde le sue grandi doti tecniche per mettersi a disposizione della squadra. Alcune volte, però, la qualità verdeoro esce fuori. Come ad Atene, contro l’Olimpyakos, quando il numero 11 della Roma sfodera l’Aurelio ( gesto che prende il nome dal collaboratore di Spalletti, Aurelio Andreazzoli): il piede destro accarezza il pallone da destra a sinistra, riportandola poi a destra di tacco. Nel suo repertorio anche i gol in rovesciata, acrobazia che riesce con il Cagliari nel 2007 e il 27 gennaio 2011 con la Juventus. Si toglie, poi, anche la soddisfazione di segnare in Champions League. Il ricordo più bello, in questo senso, è sicuramente il centro al Santiago Bernabeu contro il R. Madrid. Con i giallorossi vince 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. La Roma. Proprio durante la permanenza a Livorno, il nome di Candreva viene spesso associato a quello della squadra giallorossa, team del quale è tifoso. Poi, però, si fa forte l’interesse della Juventus. L’Udinese, che detiene il suo cartellino si accorda con la società di Torino e con il Livorno che riceve un indennizzo di circa un milione di euro. Il ragazzo di Tor de’ Cenci approda a Vinovo in prestito due giorni prima della gara di campionato contro i giallorossi. Un segno del destino.  Candreva, però, appena indossata la maglia bianconera, confessa: ‘Se segno  esulto’. Non segna . cerca di imporsi nella Juventus. Centra anche la rete in due occasioni (con Bologna e Siena), ma la squadra di Agnelli decide di non riscattarlo. Tornato all’Udinese, passa al Parma nelle ultime ore del calciomercato estivo. Prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino. In gialloblu ritrova Marino, ma ora è tutta un’altra storia. Candreva diventa una pedina importante nello scacchiere dei ducali.

    RUOLI E NAZIONALE – Come dicevamo stiamo parlando di due uomini duttilissimi. Taddei gioca soprattutto a destra nel corso della sua carriera; accetta, però, senza problemi lo spostamento a sinistra, quando la partita lo richiede, e non disdegna la posizione di trequartista puro. In assenza di Totti, nel primo anno spallettiano,  non si tira indietro e fa anche la prima punta. Sembra adatto anche ad un impiego come intermedio a centrocampo, ma con Montella sembra potersi confermare a destra sulla linea dei trequartisti. Taddei può giocare sia con la maglia della  Nazionale verdeoro, sia con quella azzurra dell’Italia. Inizialmente decide di puntare su quella brasiliana ‘anche per rispetto ai compagni italiani’, poi, nel 2010 spiega che non disdegnerebbe la casacca del Bel Paese. Maglia che Candreva veste con continuità quando è in età da Nazionali giovanili (con partecipazione alle Olimpiadi di Pechino). L’esordio in quella dei grandi è datato 14 novembre 2009 (amichevole contro l’Olanda). Poi arriva la preconvocazione per i Mondiali sudafricani. Il suo nome non viene confermato, però, al momento del ritiro degli Azzurri. Di chance ne avrà questo ragazzo che può giocare in tutti i ruoli del centrocampo. Destro naturale, parte dalla corsia esterna per poi sperimentare la posizione del trequartista e del regista tra Livorno e Torino. Nel Parma Marino lo propone come mezzala (anche a sinistra), ma anche a destra tra i 3 del reparto offensivo.

    Claudia Fraschetti

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