• FACCIA A FACCIA. Perrotta-Milanetto

    20/02/2011 - 12:55

    FACCIA A FACCIA PERROTTA MILANETTO -Roma e Genoa mettono da parte le sfide infrasettimanali che le hanno viste protagoniste per pensare ai prossimi tre punti offerti dal Campionato. Tre punti da conquistare attraverso e la fantasia delle loro pedine più estrose, ma anche con il sudore dei combattenti di centrocampo. E nel cuore di queste due squadre troviamo uomini di grande esperienza che costituiscono una garanzia. Per i compagni e per i tifosi .

    INIZI – Origini diversissime per i due centrocampisti a confronto. Simone Perrotta vede la luce per la prima volta ad Ashton, nei pressi di Manchester, il 17 settembre del 1977. Lascia l’Inghilterra a 5 anni per approdare in Calabria, a Cerisano, paese d’origine della famiglia. Proprio lì comincia a dare calci al pallone e ad impressionare tutti grazie alla sua personalità. Stesse doti che gli vengono riconosciute nel Castrolibero. A tredici anni, poi, la scelta più dura, quella di lasciare la famiglia per provare l’avventura nella Reggina. Perrotta diventa leader nelle giovanili della squadra calabrese ma non è facile per lui stare lontano da casa alla sua giovane età. Poi, però, arrivano le soddisfazioni con l’esordio a 18 anni in maglia amaranto. Tre anni in Serie B con 77 presenze ed un gol. Dall’altra parte dello Stivale, nel frattempo, partiva la storia di Omar Milanetto. L’attuale centrocampista del Genoa nasce, infatti, in Piemonte, a Venaria Reale, in provincia di Torino, il 30 novembre 1975. Capisce subito l’essenza del grande calcio crescendo nelle giovanili della Juventus.

    FATICA – La Juventus, il grande salto di Simone Perrotta. Il centrocampista calabrese vi arriva a 21 anni. La soddisfazione per un trasferimento così importante viene subito mitigata dalle difficoltà che il ragazzo incontra per mettersi in luce. La concorrenza è altissima e trovare un posto in squadra è impresa ardua. Perrotta si toglie lo sfizio di un gol in Coppa Italia e dell’esordio in Campions League, poi passa al Bari prima in prestito, poi in comproprietà fino a diventare per intero un ‘galletto’. Per emrgere definitivamente, però, occorre rischiare. Il giovane di Ashton tenta di affermarsi nel Chievo Verona. Il destino lo ripaga. Diventa uno dei protagonisti della squadra dei miracoli guidata da Delneri. Fa coppia fissa con Corini ed arriva a vestire la maglia della Nazionale. I primi due anni, in A, portano il Chievo ad imporsi tra le grandi del Campionato, poi la squadra comincia ad essere smembrata. Anche Milanetto fatica ad affermarsi, ma non smette mai di sognare un futuro glorioso nel centrocampo di una squadra blasonata. Lo avevamo lasciato alla Juventus, dove però non riesce a compiere il salto in prima squadra. Ricomincia, quindi, dal basso. Dal Fiorenzuola in C1 dove gioca due campionati dal 1994 al 1996, il passaggio al Monza per qualche mese e poi ancora C1 con il Como dove resta 2 anni. Anche lui, quindi, decide di dare la svolta alla sua carriera e partecipa al progetto del Modena, dove milita dal 2000 al 2004. Diventa uno dei punti fermi della squadra che compie la scalata dalla C alla A e si impone in Serie A. Nel 2004, poi, la voglia di cambiare di nuovo.

    PRESENTE – Il 2004. L’anno in cui Perrotta abbraccia i colori giallorossi. Il primo anno, quello dei 5 allenatori, è durissimo per l’ex Chievo. Non convince la tifoseria, ma disputa comunque 30 partite in Campionato mettendo a segno 3 reti. Non molla. E nella stagione successiva si fida di Luciano Spalletti che ne fa un incursore dietro Totti. E’ la svolta. Segna 5 gol in Serie A, 2 in Coppia Italia, 1 in Coppa Uefa. Riconquista la maglia della Nazionale per l’occasione della vita. Il ct Lippi lo schiera in tutte le partite del Mondiale 2006 e riesce ad alzare la Coppa più ambita. Nella Roma diventa uno dei leader. Vince due Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana (venendo però espulso prima di scendere in campo) e si adatta a vari ruoli. Ranieri lo impiega non solo come trequartista, ma anche da incursore e da esterno. Nel fratempo, esplode definitivamente anche Milanetto, che passa prima due anni a Brescia, poi al Genoa, in Serie B, per tentare una nuova impresa. Sogno che diventa realtà quando i rossoblu vengono promossi in Serie A. Diventa uno degli idoli della tifoseria del ‘Grifone’ che gli riconosce professionalità e abnegazione nonostante le avversità, rappresentate dagli infortuni. Nel novembre 2009, poi, la definitiva consacrazione grazie al gol nel derby contro la Sampdoria su calcio di rigore. E’ ancora a questi due centrocampisti che Roma e Genoa si affideranno per questa che si presenta per entrambe le squadre come una sfida verità.

    Claudia Fraschetti

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