FACCIA A FACCIA. N. Burdisso-Comotto

19/03/2011 - 17:35

FACCIA A FACCIA, N. BURDISSO-COMOTTO –Quella di domenica non sarà solo la sfida tra grandi attaccanti e centrocampisti agguerriti. Un confronto da tenere sott’occhio sarà quello tra fasce destre. Si incrociano su quelle corsie gli strani destini di due difensori che hanno avute divesre fortune in maglia giallorossa. Uno non l’ha mai vestita in competizioni ufficiali, l’altro la sente ormai come una seconda pelle e la onora anche in un ruolo non suo.

INIZI – Nicolas Burdisso nasce a Altos de Chipion il 12 aprile del 1981. La sua avventura comincia subito alla grande: nel Boca Juniors. Inizialmente nelle giovanili, poi in Prima Squadra (dal 1999). Lascia l’Argentina a 23 anni, nel 2004, dopo aver vinto praticamente tutto in Sudamerica (2 Campionati argentini, 3 Libertadores e 2 Intercontinentali) per cercare una nuova vita in Italia. La trova nell’Inter. Non subito, però, arriva la continuità con la maglia nerazzurra. A causa dei problemi di salute della figlia, infatti, Burdisso – con il consenso del Presidente nerazzurro Moratti – resta lontano dal campo per molti mesi. L’uscita dal tunnel è datata 2005. L’argentino non ci mette molto a tirare fuori la grinta anche in campo e a conquistarsi una maglia da titolare. Gianluca Comotto nasce ad Ivrea il 16 ottobre 1978 e cresce calcisticamente nella squadra della sua città. Poi comincia a girare per la sua regione, il Piemonte, vincendo prima un campionato dilettanti con la maglia della Biellese (e battendo in finale la squadra romana dell’Astrea) e vestendo quindi la prestigiosa el Torino. Esordisce in Serie B e  vince un Torneo di Viareggio con la maglia granata. Passa al Vicenza, squadra con la quale fa l’esordio in A, ma, dopo due anni in Veneto, torna ad essere idolo dei tifosi del Toro. Altri due anni, quindi il passaggio alla Fiorentina nel 2003. In maglia viola resta 6 mesi, poi arriva l’esperienza alla Reggina. A fine anno si prospetta il ritorno al vecchio amore: il Torino in B. Comotto non ci pensa due volte. E disputa una stagione da protagonista con 37 presenze, una rete e la promozione in Serie A.

SVOLTA – La storia di Burdisso all’Inter va avanti tra alti e bassi. A lui il grande onore di vestire l’ultima ‘numero 3’ nerazzurra – prima del ritiro in seguito all’addio a Giacinto Facchetti – ma anche la supersqualifica per aver rifilato un pugno a Navarro al termine della gara di Champions contro il Valencia nel marzo 2007. Con la maglia dell’Inter vince 4 campionati (più uno a tavolino), 2 Coppe Italia e (ufficialmente) 4 Supercoppe Italiane. In realtà, l’ultima – quella del 2010 – l’ha vista vincere all’Inter dalla Tribuna, ma la sua testa (e pensiamo anche il suo cuore) era tutta agli avversari della squadra milanese, la Roma, alla quale stava facendo di tutto per tornare. Facciamo un passo indietro. Nel 2009 Burdisso – non proprio tra i preferiti di Mourinho – passa alla Roma in prestito. Appena firmato il contratto scende subito in campo a Genova per la prima di campionato. La Roma parte male. Spalletti lascia e arriva Ranieri. Tra ‘El Bandido’ e il tecnico di San Saba è subito feeling. Toglie praticamente il posto a Mexes e , nel suo primo anno romanista, mette insieme 33 presenze in Campionato (con 2 gol), 6 in Europa League e 6 in Coppa Italia. E alla Roma finisce anche Gianluca Comotto nel 2005. Dopo l’anno straordinario con il Torino, infatti, è svincolato (il club piemontese attraversa un momento difficile dal punto di vsta societario) e la Roma gli sottopone un triennale. Parte in ritiro con i giallorossi che poi, però, lo cedono subito in prestito all’Ascoli. Nelle Marche è autore di un ottimo campionato. Per lui 31 presenze e due reti (più un’autorete a favore della Roma nella gara di ritorno di quel campionato terminata comunque 3-2 per la squadra bianconera. A fine stagione torna in giallorosso, ma si ferma ancora per poco. Torna al Torino in comproprietà, disputa una grande stagione e i granata riscattano la metà del suo cartellino. Diventa Capitano dei piemontesi, ma, a gennaio del 2008, fa capire di  voler cambiare aria. Le sirene viola cominciano a farsi sentire e la fascia finisce sul braccio di Rosina.

PRESENTE E FUTURO – Al termine della stagione 2009/2010 Nicolas Burdisso torna all’Inter. Il prestito in giallorosso è terminato e ‘El Bandido’ torna alla ‘Pinetina’ dove è da poco arrivato Rafa Benitez. Il difensore, però, vuole la Roma e la Roma vuole lui. Bisogna , però, mettersi d’accordo tra società. E mentre tarda ad arrivare l’ok, si inserisce anche la Juventus. Ecco, poi, un caldo 28 agosto. La Roma mette sul piatto 8 milioni di euro e Burdisso diventa giallorosso per 4 anni.  Stiamo al mese di febbraio e l’argentino conta 18 presenze  (e 2  reti), in Campionato, 2 in Coppa Italia e 8 in Champions League. Praticamente l’en plein nelle ultime due competizioni. La sua storia prosegue anche in Nazionale. Con la maglia albiceleste una medaglia d’oro olimpica (Ad Atene nel 2004) e due Mondiali disputati (2006-2010). Questo il presente di Burdisso. Quello di Comotto si chiama Fiorentina. Dopo qualche mese di attesa, il terzino detro di Ivrea diventa viola nel luglio 2008. L’avventura parte con un brutto infortunio che non gli permette di essere inserito nella lista Champions. L’esordio nella massima competizione europea per club arriva un anno dopo, il 18 agosto 2010, contro lo Sporting Lisbona allo stadio ‘Alvalade‘.

Claudia Fraschetti

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