• FACCIA A FACCIA: Menez – Cassano

    07/05/2011 - 19:10

    Articolo pubblicato il 6 maggio

    FACCIA a FACCIA: Quella di sabato prossimo è la partita che vale la stagione, per la Roma alla conquista dell’Europa e per il Milan, intenzionato ad anticipare la festa scudetto. E allora potrebbero essere proprio le giocate di Jeremy Menez e di Antonio Cassano ad illuminare la serata a colpi di assist e dribbling vincenti. Due attaccanti, utilizzabili come trequartisti a seconda delle esigenze, che hanno in comune l’incredibile creatività nel servire assist ai compagni ed un perfetto controllo palla, oltre che essere stati, ognuno a suo modo, croce e delizia degli allenatori.

    GIOVANI PRODIGI: Jeremy Menez nasce a Longjumeau (Francia) il 7 Maggio 1987 e già a 9 anni è tesserato con il Sochaux. E’ proprio con questo club che firma il suo contratto con la prima squadra, ad appena 16 anni. Nella storia intera della Ligue 1 Jeremy è il giocatore più giovane in assoluto ad aver firmato un contratto professionistico. L’allora allenatore,  Guy Lacombe, lo valorizza molto e lo fa esordire nella massima serie francese il 7 agosto 2004, contro l’Ajaccio (1-0). Per Jeremy ben tre anni al Sochaux con 55 presenze totali e 7 gol. Antonio Cassano nasce a Bari il 12 luglio 1982 e tira i suoi primi calci nella Pro-Inter, squadra giovanile della periferia del capoluogo pugliese. Dopo numerosi provini senza esito positivo con Parma, Inter e Casarano (allora il diesse di quest’ultima società era Pantaleo Corvino che lo aveva notato durante una partita delle giovanili), viene finalmente notato dagli osservatori del Bari ed inizia la sua avventura nella squadra primavera. Tuttavia, la sua classe e tecnica non sfuggono all’allora allenatore della prima squadra Eugenio Fascetti, che lo fa esordire ad appena 17 anni, l’11 dicembre 1999, in un derby contro il  Lecce. (poi perso 1 a 0).

    BIGLIETTO DA VISITA: Menez e Cassano si mettono in luce fin da giovanissimi con giocate incredibili: Jeremy, il 22 gennaio 2005, a soli 18 anni, segna una tripletta in sette minuti nella partita Sochaux-Bordeaux (4-0), stabilendo un nuovo record nella Ligue 1 (il giocatore più giovane ad aver segnato una tripletta). FantAntonio invece, non dimenticherà mai quel Bari-Inter del 18 dicembre 1999, quando, una giornata dopo l’esordio assoluto in serie A, segna il gol della vittoria con un’azione incredibile (stop di tacco al volo e palla portata avanti di testa a dribblare Panucci e Blanc) facendo esplodere il San Nicola.

    MONACO E ROMA : Con una classe come questa, Menez non può rimanere di certo inosservato, e infatti viene ingaggiato dal Monaco nel 2006 e fa due stagioni fantastiche con 57 presenze totali e ben 14 gol,  tanto che Zidane ne parlerà spesso e bene. Un giovane, talentuoso, paragonato allo stesso Zidane in patria e a Cassano, al momento del suo arrivo in Italia, quando giunge alla Roma che lo ingaggia nell’estate del 2008, per 10,5 milioni di Euro più i bonus Champions. Mister Spalletti lo fa esordire in Roma-Napoli (1-1) il 31 agosto dello stesso anno. Per vedere il suo primo gol in serie A, dobbiamo attendere il 6 dicembre 2008, contro il Chievo con un destro al volo dal limite dell’area che regala la vittoria ai giallorossi. Ad oggi, Jeremy ha collezionato 84 presenze con la Roma e 7 gol. Di questi, ben due al Milan a San Siro nel 2009, sia il 24 maggio (Milan-Roma 2 a 3 con un’azione in velocità assistito da Riise) che il 19 ottobre (Milan-Roma 2-1 ruba palla a limite dell’area e va in rete). Nella stagione attuale, indimenticabile è il gol contro l’Udinese all’andata (21 novembre 2010) quando smarca due difensori e piazza la palla sul secondo palo.

    ROMA E NON SOLO: Per Antonio Cassano la Roma è stato il vero esordio in una grande: arrivato per 50 miliardi di lire più la comproprietà di D’Agostino l’anno dopo lo scudetto giallorosso, fortemente voluto da Mister Capello, il fantasista barese conquista subito i tifosi e Totti, con il quale ha un’intesa incredibile. Disputa 5 campionati nella Capitale e segna 39 gol. Esordisce in Champions contro il Real Madrid, l’11 Settembre 2001 (1-2 per gli spagnoli). Dapprima idilliaco, il rapporto con i tifosi e la società va via via logorandosi sia per problemi contrattuali che con il nuovo allenatore, Luciano Spalletti. Nel 2006 Antonio Cassano viene quindi ceduto per appena 5 milioni al Real Madrid, dove ritrova Capello, ma non riuscirà mai ad imporsi con prestazioni alla sua altezza, tanto che collezionerà solo 19 presenze e 2 gol. Complici gli screzi con l’allenatore  la nostalgia dell’Italia e un calo fisico, Cassano torna in patria, alla Sampdoria, nell’estate 2007, dove disputa 4 stagioni al massimo della forma con 96 presenze e 35 gol, segnando anche contro il Bari, al San Nicola, dove non tornava da 9 anni tra gli applausi di tutto lo stadio. Tuttavia, anche qui una lite con il presidente dei doriani Garrone, lo porterà, proprio durante la stagione in corso, a fare le valigie ed approdare a Milano nella sessione invernale di calciomercato, grazie ad un accordo tra Milan, Sampdoria e Real, che esercitava ancora dei diritti sul giocatore. Ad oggi, nel club rossonero, ha collezionato 19 presenze e 4 gol.

    NAZIONALE : I due fantasisti non hanno avuto un buon rapporto con le rispettive nazionali. Menez, dopo aver giocato in tutte le nazionali giovanili francesi ed aver vinto gli Europei under17 nel 2004, è approdato inNazionale maggiore solo l’ 11 agosto 2010, contro la Norvegia. Poi però, viene riconvocato solo nel febbraio 2011, in Francia-Brasile, dopo le buone prestazioni in giallorosso e gioca una grande gara, fornendo l’assist a Benzema. Cassano, dopo aver snobbato tutte le Nazionali giovanili, esordisce, segnando, nella Nazionale maggiore il 12 novembre 2003 in Polonia-Italia. Antonio disputerà poi un grande Europeo 2004 con il ct Trapattoni (risulterà il miglior giocatore del torneo), ma rivede la maglia azzurra solo nel 2008 grazie al ct Donadoni che lo convoca per l’Europeo. A causa dei conflitti con Marcello Lippi, non verrà poi più convocato fino all’arrivo di Prandelli che lo convoca per Italia-Costa d’Avorio (10 agosto 2010).

    PRESENTE E FUTURO: Jeremy Menez, maglia numero 94 (codice del quartiere dove è nato) e Antonio Cassano (maglia numero 99 in onore di Ronaldo) hanno 5 anni di differenza, proprio come i numeri delle loro maglie. Questo lascia presupporre che Jeremy, che nella Roma ha alternato prestazioni da campione a momenti deludenti, complice anche il rapporto d’amore e odio con Mister Ranieri, deve ancora esplodere: le voci sul suo futuro si alternano in questi giorni c’è chi lo vede già in un altro club internazionale e chi lo vede punto fermo della Roma di DiBenedetto. Cassano invece, che di maglie ne ha viste tante e di “cassanate” , soprattutto a Roma, ne ha collezionate di più, pare essersi stabilito sia a livello calcistico che privato a Milano, salvo nuovi colpi di scena.

    M.P.

     

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