• FACCIA A FACCIA. Juan-Chygrynskyy

    08/03/2011 - 16:07



    FACCIA A FACCIA –
    L’esperienza giallorossa contro la freschezza neroarancione. Questo il tema dominante della gara di ritorno degli ottavi di Champions League tra Roma e  Shakhtar Donetsk. Un tema che viene incarnato perfettamente da due dei protagonisti della gara. Due baluardi difensivi: Juan e Ghygrynskyy.

    INIZI – Più di sette anni di differenza tra Juan Silverira Dos Santos e Dmytro Chygrynskyy. Il difensore giallorosso è nato a Rio de Janeiro il primo febbraio 1979, quello neroarancione a Zaslavia il 7 novembre 1986. L’avventura nel calcio professionistico del brasiliano inizia nel Flamengo a 17 anni. Giovanissimo, Juan si afferma come uno dei migliori difensori verdeoro e qualcuno vede in lui l’erede di Aldair. Il grande salto si chiama Bayer Leverkusen. Il rigido clima tedesco si addice a questo difensore riservato e taciturno che lascia parlare solo il campo. In cinque anni colleziona 139 presenze in Bundesliga e 9 gol. Nel frattempo Chygrynskyy pone nel cassetto il sogno di una carriera al centro di una grande retroguardia. Per realizzarlo inizia la carriera nel settore giovanile del Karpaty Lviv, poi viene messo sotto contratto dallo Shakhtar e a 17 anni – proprio come Juan – fa il suo esordio nel campionato ucraino. Qualche partita, quindi il passaggio in prestito al Metalurh Zaporizzja per farsi le ossa. Una stagione sulle rive del Dnpr ed il ritorno a casa per iniziare la carriera ‘ da grande’.

    AFFERMAZIONE – Juan decide di andare fino in fondo e  e percorrere la stessa strada di quell’Aldair al quale dicono assomigli tanto. Nel 2007 sceglie il progetto Roma e, nel reparto arretrato dei giallorossi, va ad occupare il posto lasciato libero da Chivu, appena ceduto all’Inter. Vittima di vari problemi fisici, non fa comunque mancare il suo apporto anche in fase realizzativa. Sei  le reti realizzate in Campionato (la prima di tacco contro la Reggina il 16 settembre 2007 e già 2 in questa stagione contro Bari e Parma) e 2 in Champions League (contro Sporting Lisbona e Arsenal). Per lui una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana con la Roma. Torniamo a Chygrynskyy e alla sua avventura nello Shakhtar. Dopo l’esperienza in prestito il difensore di Zaslavia diventa uno dei punti fermi della squadra nella quale è cresciuto. Esordisce in Champions League nel 2004 contro il Barcellona, gioca con la fascia la braccio una partita di Coppa d’Ucraina contro la Dinamo Kiev e, dalla stagione 2007-2008, diviene vice-capitano fisso dei neroarancioni. Un giovane così, però, ha bisogno di emozioni forti. Ecco dunque la sua cessione (per 25 milioni di euro) al Barcellona nell’estate 2009. Ma tra le fila blaugrana non va tutto liscio. Chygrynskyj colleziona solo 12 presenze e, dopo aver festeggiato in Catalogna la vittoria del campionato spagnolo e il Mondiale per club, fa ritrono a casa. Di nuovo Shakhtar, club con il quale, finora, ha vinto 2 campionati, una Coppa ed una Supercoppa ucraina e una Coppa Uefa.

    NAZIONALE – Questi due calciatori vivono momenti importanti anche con la maglia della Nazionale. Juan veste la casacca verdeoro già intenera età prima con l’Under 17 e poi con l’Under 20. Fa il suo esordio con la Seleçao maggiore nel 2001, ma non partecipa al Campionato del Mondo del 2002, mentre non manca nel 2006 in germania e nel 2010 in Sudafrica. Vince la Coppa America nel 2004 e nel 2007 e la Confederations Cup nel 2005 e nel 2009. Chygrynskyy vive, appena ventenne, una grande emozione. Nel 2006 Fedorov si infortuna e il ct ucraino Blochin convoca il difensore di Zaslavia per il Mondiale. Poco prima aveva partecipato all’Europeo Under 21 perdendo la finale contro l’Olanda. Chygrykskyy, però, era stato inserito nell’11 idele del torneo.

    Claudia Fraschetti

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