• FACCIA A FACCIA. Doni-Muslera

    11/03/2011 - 18:32

    FACCIA A FACCIA – All’andata la sfida era stata un altra: Muslera contro Julio Sergio. Poi c’è stato un derby di Coppa Italia, che non ha visto l’uruguaiano titolare. Quindi è arrivato Montella sulla panchina romanista e Doni è  tornato protagonista tra i pali giallorossi. Lui, che al derby è legato da ricordi non solo bellissimi.

    TRA SUDAMERICA E ITALIA – Donieber Alexander Marangon, di origine veneta, nasce in Brasile,  a Jundiai (Stato di San Paolo) il 22 ottobre 1979. In Brasile veste maglie prestigiose, dal Botafogo di Riberao Preto, infatti, passa al Corinthins, poi al Santos, quinsi al Cruzeiro e alla Juventude. Proprio in quest’ultima avventura conosce Antonio Carlos Zago, ex difensore giallorosso che lo segnala in Italia e lo spinge e tentare l’avventura nella terra che porta nel DNA. Il portiere ottiene il passaporto europeo, paga di tasca propria il cartellino e sbarca nella Capitale nel 2005. All’inizio è il portiere della Coppa Uefa. Gioca contro l’Aris di Salonicco, poi anche con il Tromsoe. Quindi la sorpresa: Spalletti gli dà l’opportunità di giocare il derby del 26 ottobre da titolare. La stracittadina finisce 1-1(rete di Totti e risposta di Rocchi), ma Doni porterà sempre nel cuore tale data, quella dell’esordio in A. Conquista la fiducia del tecnico di Certaldo e il posto fisso. Nella stagione 2006-2007 è il portiere della Roma che trionfa in Coppa Italia e in Supercoppa Italiana. Proprio nel 2007 Fernando Muslera fa il suo arrivo in Italia. L’estremo difensore di Montevideo (nasce in Uruguay il 16 giugno 1986) vive la sua gioventù calcistica tra Wanderers e Nacional e arriva in Italia nel momento in cui, per problemi burocratici, alla Lazio non va in porto l’affare Carrizo. Il primo anno biancoceleste è difficilissimo. Rimane nella memoria di tutti la disastrosa prova contro il Milan all’Olimpico (con i rossoneri trionfanti per 5 reti ad 1) alla quale succede l’immagine di un  Muslera relegato spesso al ruolo di 12°, costretto a vedere dalla panchina le prestazioni del 44enne  Ballotta.

    GIOIE, DOLORI E GIOIE – Doni è protagonista delle esaltanti stagioni spallettiane e delle grandi sfide di Champions, da Lione a Madrid fino alla sconfitta ai rigori contro l’Arsenal all’Olimpico del 2009. Proprio in quell’anno, però, un grave problema alla cartilagine del ginocchio ne condiziona il rendimento. Il portiere, soprattutto per questo motivo, è protagonista negativo del derby vinto 4-2 dalla Lazio l’11 aprile 2009 (reti di Pandev, Zarate, Lichtsteiner e Kolarov per i biancocelesti, gol di Mexes e De Rossi per la Roma). Il portiere si opera e non trova più la continuità. Nella stagione successiva arriva Ranieri che gli preferisce Julio Sergio. L’estremo difensore di Jundiai, però, non perde il posto in Nazionale, dove dal 2007 comincia a contendere il posto da titolare a Julio Sergio. In quell’anno vince anche la Coppa America giocando da titolare, mentre nel 2010 fa parte del gruppo verdeoro che partecipa ai Mondiali in Sudafrica. Proprio la competizione iridata fa vivere momenti di grande emozione a Muslera, che nella Lazio riesce a mettere dietro di sé Carrizo (dopo la risoluzione dei problemi che avevano ritardato l’arrivo dell’argentino) e a conquistarsi la maglia da titolare nel 2009 tra rigori parati alla Sampdoria (in Campionato e in finale di Coppa Italia) e ottime prestazioni contro le big (vedi Juventus). Dicevamo, il Mondiale in Sudafrica. Muslera ne diviene uno dei volti copertina con grandi prestazioni e con  le parate decisive sui tiri dagli undici metri di Mensah e Adiyiah al termine  dei tempi supplementari dei quarti di finale che l’Uruguay disputa contro il Ghana. Il sogno finisce in semifinale per la Celeste, quando viene sconfitta dall’Olanda per 3-2. Il giovane portiere laziale, però, mostra di essere maturato molto e dedica pubblicamente le belle prestazioni al suo procuratore, Daniel Fonseca, come Zago, vecchia conoscenza giallorossa. Nella stagione 2010-2011 resta il portiere titolare della Lazio.

    DERBY – Doni è al suo nono derby di Campionato. Il bilancio è per lui di 3 vittorie, 2 pareggio e 3 sconfitte. I trionfi coincidono con ila mitica sfida del  26 febbraio 2006, la gara delle 11 vittorie, la stracittadina vinta dal team di Trigoria per 2-0 (reti di Taddei e Aquilani). L’altro successo con Doni in porta è quello del 31 ottobre 2007. Il match finì 3-2 con centri di Rocchi, Vucinic, Mancini, Perrotta e Ledesma. Poi l’ultima esultanza del portiere di Jundiai nelle stracittadine, quella a seguito dell’1-0 targato Baptista e datato 16 novembre 2008. I segni X dell’estremo difensore sono quelli della partita d’esordio e dello 0-0 del 29 aprile 2007. Passiamo alle note dolenti. Le disfatte. Parliamo del 3-0 laziale  del 10 dicembre 2006 (gol di Ledesma, Oddo Mutarelli), del  3-2 biancoceleste del 19 marzo 2008 (centri di Taddei, Pandev, Rocchi, Perrotta e Behrami) e della domenica di aprile del 2009 raccontata in precedenza. Questo è anche il primo dei 4 derby di Serie A disputati da Muslera. L’unico vinto. L’uruguaiano, infatti, è stato titolare poi nell‘1-0 targato Cassetti del 6 dicembre 2009, nel 2-1 giallorosso con doppia firma Vucinic in risposta al vantaggio di Rocchi del 18 aprile 2010 e  nel 2-0 romanista del 7 novembre scorso, quando il montenegrino e Borriello colpirono dagli 11 metri. I due portieri non erano in campo nella stracittadina di Coppa Italia (2-1 per la Roma) del 19 gennaio 2011: c’erano J. Sergio e Berni.

    Claudia Fraschetti

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