FACCIA A FACCIA. Doni-Antonioli

14/02/2011 - 23:28

FACCIA A FACCIA – Pubblicato il 13 gennaio 2010

Cesena-Roma è anche sfida tra portieri. Squalificato J. Sergio, Ranieri si affida a Doni che cominciò la sua carriera giallorossa con un derby. La stracittadina si è rivelata gara importante anche per l’estremo difensore bianconero, Antonioli, che a Roma ha visuuto un’avventura da brividi.

LE ORIGINI – Dieci anni di differenza tra Donieber Alexander Marangon, alias Doni, e Francesco Antonioli. L’estremo difensore brasiliano viene al mondo a Jundiaì, cittadina dello Stato di San Paolo, il 22 ottobre 1979, ‘Batman’ (soprannome romano del numero 1 del Cesena) a nasce Monza il 14 settembre del 1969. Il portiere brasiliano di origini italiane veste, in patria, maglie prestigiose: parte dal Botafogo di Riberao Preto per passare al Corinthians, poi Santos, Cruzeiro e Juventude. Proprio durante quest’ultima e sperienza conosce Antonio Carlos Zago, vecchia conoscenza giallorossa, che lo consiglia alla Roma. Eh sì, proprio Zago, il Numero 3 dello scudetto del 2001, il difensore che aveva alle sue spalle, in campo, proprio Francesco Antonioli. Il portiere lombardo visita varie piazze in gioventù. Dopo aver esordito con il Monza a 16 anni passa al Milan (durante gli anni rossoneri va in prestito a Cesena e Modena), squadra con la quale vince due scudetti, ma che non gli permetterà mai di sentirsi protagonista. Così Antonioli veste le maglie di Pisa, Reggiana e Bologna per poi riprovare l’avventura in una grande piazza. Così nel 1999 sceglie la Roma.

STRACITTADINA – Non è facile la vita in giallorosso per Francesco Antonioli. Sembra non convincere in tutto e per tutto i suoi tifosi. Il punto più basso lo tocca proprio nella stagione del tricolore, il 14 aprile 2001, Roma-Perugia 2-2. Sul secondo gol degli umbri (a firma Saudati) il portiere di Monza compie un errore clamoroso. La Curva Sud si fa sentire – e non in maniera benevola – nei suoi confronti. Interviene, quindi, il Capitano Francesco Totti che si rivolge ai tifosi con un ‘Siamo sempre primi’. Sarà forse la sofferenza accumulata che il 17 giugno 2001, giorno dell’apoteosi  giallorossa, farà esclamare al portiere: ‘Uno scudetto a Roma vale come 10 a Milano’. Il tempo della riscossa arriva un anno e mezzo dopo, precisamente il 27 ottobre 2002. Derby Lazio-Roma. A 5 minuti dal termine del match le due squadre sono sul 2 pari. Al 41′, però, l’arbitro Paparesta concede un penalty ai biancocelesti. Sul dischetto va lo specialista Mihajlovic. Sinistro sicuro, ma Antonioli ci arriva con un volo plastico. Così, qualche mese prima di lasciare la piazza romana, conquista i supporter giallorossi. Al derby è legata anche la carriera di Doni. E’ proprio contro i ‘cugini’ che l’estremo difensore di Jundiaì fa il suo esordio in Serie A con la casacca della Roma. E’ il 26 ottobre 2005 e Roma-Lazio finisce 1-1.

DAL DERBY IN POI –
Dalla stagione successiva Doni diventa titolare inamovibile della Roma e conquista anche il posto nella Nazionale brasiliana. Vince 2 Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana con la squadra giallorossa e sfiora lo scudetto nel 2008. Gioca sempre anche quando la condizione fisica non lo sorregge. Poi arriva un altro derby. E’ l’11 aprile 2009. All’Olimpico va in scena una stracittadina dal clima surreale. Da 5 giorni le immagini alla televisione non fanno che riproporre ciò che accade a L’Aquila, dove un sisma ha sconquassato case e vite. La Lazio vince 4-2. Segnano Mexes e De Rossi per la Roma. Doni è irriconoscibile, probabilmente non può più reggere in campo con un ginocchio malandato. Si rende necessaria un’operazione per risolvere un problema cartilagineo. Intanto nella Roma esplode Julio Sergio, fino ad allora terzo portiere. Doni perde il posto. Diventa lui il terzo. Solo tre presenze per lui nel campionato in corso. Domenica prossima, però,  con il titolare squalificato e Lobont infortunato, toccherà a lui difendere la porta giallorossa. Quella che Antonioli abbandona nel 2003, quando approda alla Sampdoria. Tre anni in blucerchiato e altri tre nel Bologna. Poi il ritorno a Cesena nel 2009 quasi 20 anni dopo il suo primo passaggio in Romagna. Un campionato in B, poi l’approdo in A. Alla prima di Campionato incontra la sua Roma e sfodera una prestazione maiuscola. Ora parte il girone di ritorno ed eccolo di nuovo di fronte alla squadra che – nel bene e nel male – gli ha fatto vivere intense emozioni.

Claudia Fraschetti

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