FACCIA A FACCIA: De Rossi-Boateng

18/12/2010 - 0:00

Saranno protagonisti della sfida della notte di San Siro. Daniele De Rossi e Kevin-Prince Boateng, si ritroveranno faccia a faccia in una partita che promette spettacolo. Conosciamo meglio la storia dei due centrocampisti.DE ROSSI – Daniele De Rossi nasce ad Ostia il 24 luglio del 1983. Ancora in fasce, i primi colori che circondano i suoi primi mesi di vita sono il giallo e il rosso. La Roma infatti ha da poco vinto il secondo scudetto della sua storia e Ostia, così come Roma, è totalmente rivestita da questi due colori. Muove i primi passi nel mondo del calcio nell’Ostiamare e compiuti 10 anni ha il suo primo contatto con la Roma, che lo nota e vuole che quel giovane biondino entri nel suo settore giovanile. Tuttavia il piccolo Daniele rifiuta, fose intimorito da un cambio di vita così radicale. I destini del club giallorosso e quelli di De Rossi si rincontrano solo due anni più tardi. Il padre Alberto è entrato nello staff del settore giovanile giallorosso con il ruolo di allenatore e “De Rossi jr.” segue il papà nella squadra della Capitale. Inizialmente gioca da seconda punta, anche se quella collocazione in campo non gli permette di esprimere appieno le sue qualità. Così l’allenatore degli Allievi, Bencivenga, lo arretra sulla linea dei mediani, favorendo l’ascesa di una delle carriere più luminose della storia romanista. Diventa uno dei leader della Primavera giallorossa e da li a poco entra nel giro della prima squadra. Capello lo convoca per il ritiro estivo a Kapfenberg e qualche mese dopo lo fa esordire con i “grandi” in Roma-Anderlecht del 30 ottobre 2001. De Rossi colleziona il secondo gettone in prima squadra nella partita di Coppa Italia con la Triestina. Dopo 90 minuti le squadre sono ancora ferme sull’ 1-1. Si arriva ai calci di rigore e Daniele si presenta sicuro sul dischetto e realizza il penalty. A quel punto l’ascesa è inarrestabile. Gioca titolare in Como-Roma, partita persa dai giallorossi per 2-0 e quindi subentra a Dacourt in Reggina-Roma del 3/5/2003, gara vinta dai giallorossi per 2-3. La settimana successva rimarrà per sempre nella memoria del giovane Daniele in quanto in occasione del match Roma-Torino (3-1 il risultato finale), realizza il primo gol in maglia giallorossa. Due settimane più tardi è l’Atalanta a subire la rete di De Rossi che però non riesce ad evitare la sconfitta dei giallorossi, che arriva per mano dell’ex romanista Carmine “Gaucho” Gautieri. Quando sembra sul punto di lasciare la Roma per andare a farsi le ossa al Chievo, Capello ne blocca il trasferimento. Con Spalletti diventa un giocatore imprescindibile. Il 4-2-3-1 del tecnico toscano non può privarsi di De Rossi, che interpreta come pochi al mondo il ruolo di mediano a protezione della difesa. Con la Roma vince due Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane, una delle quali, quella dell’edizione 2007, arriva grazie al rigore segnato all’Inter, nato dal fallo del futuro compagno Burdisso ai danni del capitano giallorosso Francesco Totti. E’ anche conosciuto come “Capitan futuro”, in quanto sembra il naturale erede della fascia che da quasi vent’anni, cinge il braccio di Totti. Le sue esultanze, più che quelle di un giocatore professionista, ricordano quelle di un tifoso della Curva Sud e in qualche modo sono entrate nell’immaginario collettivo della tifoseria giallorossa: infinto è infatti il numero dei gruppi nati su Facebook dedicati alla vena che puntualmente spunta sul collo del centrocampista in occasione dei gol della Roma.  BOATENG – Kevin Prince Boateng nasce a Berlino il 6 marzo del 1987. Gioca per due stagioni nella seconda squadra della capitale tedesca, l’Herta Berlino II, per poi passare in prima squadra nella stagione 2005-2006. In questa annata il giocatore entra in pianta stabile nella fomrazione tedesca, collezionando 21 presenze e 2 gol. Stesso score anche nella stagione successiva. A quel punto i club europei cominciano ad accorgersi di questo giovane centrocampista per metà tedesco e per metà ghanese. Nell’estate del 2007, è il Tottenham ad assicurarsi il suo cartellino, versando nelle casse dell’Herta circa 5,4 milioni di sterline. Tuttavia la prima esperienza in Premier League non è delle più felici. Martin Jol, l’allenatore che lo aveva richiesto, viene esonerato ed al suo posto arriva Juande Ramos. Il tecnico spagnolo non sembra apprezzare il giocatore e lo relega nella squadra riserve. La prima stagione negli “Spurs” si conclude con sole 13 presenze e 0 reti. Nella prima parte della stagione successiva ottiene una sola maglia da titolare; esasperato a gennaio chiede la cessione e torna in patria (in prestito) nelle fila del Borussia Dortmund. Con il club giallonero colleziona 10 presenze e comincia a farsi la fama di giocatore scorretto; infatti salta le ultime due partita della Bundes Liga dopo il brutto fallo commesso ai danni del giocatore del Werder Brema, Makoto Hasebe. La dinamica del fallo è da brividi: Boateng colpisce con lo scarpino il volto dell’avversario, entrando in modo più che scomposto su una palla controllabile solo di testa. L’entrataccia gli costa quattro turni di squalifica. Torna al Tottenham allo scadere del prestito e dopo qualche giorno viene ceduto al Portsmouth per 4 milioni di sterline. Nei “Pompey’s” torna a giocare con regolarità (22 presenze e 3 gol), anche se uno degli ultimi ricordi in magli biancoblù non è dei più felici. Finale di Fa Cup, il Portsmouth affronta il Chelsea campione d’Inghilterra. Boateng si rende il protagonista negativo della partita, in pratica fa tutto lui. Sbaglia prima un rigore quando il tabellino indica ancora lo 0-0. Quindi stende il centrocampista dei “Blues”, Ballack, con una brutta entrata alla caviglia, causando l’infortunio che costringerà il centrocampista tedesco a saltare i mondiali in Sudafrica. Proprio da quel fallo nasce la punizione che Drogba, complice la solita papera del portiere dei “Pompey’s” James , scaglia in rete, gol che assegna il trofeo agli uomini di Ancelotti. Nella stessa estate passa al Milan via Genoa. I rossoblù infatti lo acquistano girandolo quattro giorni dopo in prestito con diritto si riscatto (il contratto depositato il Lega rivelerà poi il passaggio in comproprietà) al Milan che batte la concorrenza della Lazio. Finora sono 2 i gol (consecutivi con Brescia e Bologna) messi a segno con i rossoneri. Una curiostià: nonostante abbia effettuato tutta la trafila nelle nazionali giovanili tedesche, sceglie poi di giocare con la Nazionale Ghanese (terra d’origine del padre), scelta che creerà dei dissidi con il fratello Jèrome, colonna portante della Nazionale tedesca di Loew. 
Giacomo Capellini

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