ESCLUSIVA RN. Borgata Gordiani, dalla lettera a Totti alle iniziative per il quartiere: quando il calcio non è solo uno sport (VIDEO)

Redazione RN
28/11/2020 - 15:40

ESCLUSIVA RN. Borgata Gordiani, dalla lettera a Totti alle iniziative per il quartiere: quando il calcio non è solo uno sport (VIDEO)

BORGATA GORDIANI CAMPO TOTTI – Una settimana fa la Borgata Gordiani, squadra del quartiere di Villa Gordiani, ha voluto mandare una lettera a Totti (Clicca QUI per leggerla). Vi chiederete cosa c’entri il capitano della Roma con un quartiere del quadrante est della Capitale? Ve lo spieghiamo noi. Nel docufilm uscito lo scorso mese nelle sale, Mi chiamo Francesco Totti”, c’era un video girato dai familiari dell’ex numero 10 mentre indossava la maglia della Lodigiani e segnava un rigore proprio sul campo del Villa Gordiani. A distanza di trent’anni quel campo non c’è più, così come la stessa sorte è toccata ad altri terreni di gioco della città, ma i residenti del quartiere hanno combattuto per molto tempo per evitarne la demolizione.. Come potrete immaginare, la battaglia è stata vana perché un bel giorno di quell’impianto è rimasta solo una porta. La redazione di Romanews ha voluto ricostruire tutte le vicende che sono accadute nel corso degli ultimi tre anni e non solo. L’energia e la voglia che i ragazzi del quartiere ci hanno messo nell’evitare il peggio è notevole, e tutt’ora sono protagonisti di iniziative sociali molto importanti, non ultima la spesa solidale per i più bisognosi in tempi di lockdown e non solo. Vi invitiamo a fare un viaggio all’interno del parco e nella storia del quartiere, perché ne vale veramente la pena. Non saremo da soli: a raccontarci la storia e le vicende c’è anche Matteo Casavecchia, un giocatore della Borgata Gordiani, che passo dopo passo ha ricostruito gli aspetti salienti con noi.

Claudia Belli

https://www.youtube.com/watch?v=jL-oTFyruGQ&ab_channel=Romanewseu

INTERVISTA A MATTEO CASAVECCHIA

La porta che non c’è più

Dov’è la porta dove ha segnato Francesco Totti?
Dov’era… (ride, ndr). Più o meno una decina di metri più avanti della siepe. Nel filmato si vede la scuola dietro. C’erano gli spogliatoi, i prefabbricati, e la casa del custode che era antecedente al campo.

Perché la lettera a Totti da parte della Borgata Gordiani?
Noi siamo particolarmente legati a questo campo, la nostra squadra è formata quasi al 100% da ragazzi nati e cresciuti in questo quartiere, tanti hanno giocato su questo campo. Eravamo inconsapevoli che Totti avesse giocato su questo campo. Rivederlo lì, che proprio in quel campo avessero deciso di fargli una ripresa e proprio quel frame inserito nel docufilm, è stato un colpo al cuore. Da qui è nata l’idea di scrivergli per riaprire una luce su una vicenda che è spenta. La scelta di smantellare il campo è una decisione che ancora oggi facciamo fatica a spiegarci, non aveva nessun senso: i soldi investiti sono tantissimi e potevano essere utilizzati in modi più utili, primo fra tutti rimettere a posto il campo. Gli spogliatoi erano funzionanti e ristrutturati recentemente da una delle ultime associazioni sportive che ci aveva giocato. La casa del custode era in muratura e il bar ha funzionato finché il campo era utilizzato. Era un campo da calcio che per un quartiere come il nostro era una risorsa. Qualcuno ha considerato un problema non sapendo come gestirla e ha deciso di investire i soldi per smantellarlo.

Il campo di Villa Gordiani è in una cornice invidiabile, con dei ruderi secolari…
Dal punto di vista scenografico questo campo è difficile che te lo scordi. Nella lettera a Francesco Totti l’abbiamo scritto: hai giocato al Bernabeu, nei campi più belli e più importanti del mondo, ma al Bernabeu un monumento dietro che ha più di duemila anni di storia non c’è. Il fatto che sia un’area archeologica è stato anche un freno. Il campo oggi non c’è più perché è stato messo a profitto: un campo da calcio a undici rende poco mentre calcetto, calciotto e paddle rende di più affittato a privati. Questo processo è stato fermato solo dalla sovrintendenza dei beni culturali che con la giunta precedente, che non è esente da colpe visto che lascia il campo in stato da abbandono. In quel momento viene fatto un bando che prevede l’istituzione di campi da calcetto, calciotto e ristorante approvato dal Municipio. La sovrintendenza dei Beni Culturali ha ribadito però che è un sito archeologico tanto quanto lo è il Colosseo. Da qui cambia la Giunta Municipale e la nuova Giunta si ritrova in mano un campo abbandonato e anziché aprirlo decide di fargli fare questa fine qui.

Le iniziative della Borgata Gordiani

Villa Gordiani ha una squadra ma non ha un campo da calcio…
La nostra esperienza nasce 3 anni fa, è il terzo campionato che giochiamo. Nel momento che nasce la nostra squadra il campo era già pronto per essere abbattuto. Non abbiamo mai potuto usufruire di questo campo, sappiamo bene quanto sarebbe stato importante per noi perché abbiamo un modello di calcio popolare. Le nostre attività sono autofinanziate attraverso iniziative pubbliche.

A proposito di iniziative, sono state fatti cinema all’aperto, aperitivi, vendita di merchandising…
Noi per tantissimo tempo ci siamo resi conto che le cose che proponevamo erano molto semplici. Facevamo degli aperitivi, dj set, presentando la squadra. I destinatari delle iniziative sono gli abitanti del quartiere. Abbiamo fatto tante cose e ci siamo resi conto che nel quartiere c’era voglia di socialità. Questo ci ha permesso di creare unità nel quartiere che, soprattutto nel primo lockdown, ci ha fatto sentire in debito col quartiere: noi esistiamo perché gli abitanti del quartiere ci permettono di esistere.

Spesa solidale e raccolta alimentare…
Nel primo lockdown tanti di noi avevano tempo e forze da spendere e il problema erano le persone anziane. Prima ancora che Conte chiudesse tutto abbiamo appeso dei manifesti in quartiere dicendo che avremmo fatto la spesa per le persone anziane. Questa cosa è durata circa un mese, dopodiché un sacco di gente ci ha chiamato dicendo che aveva perso il lavoro e che non aveva la possibilità di mettere un piatto in tavola e lì abbiamo deciso di restituire qualcosa al quartiere e abbiamo fatto la raccolta alimentare e la distribuzione. Questo meccanismo va avanti da mesi.

L’appello a Totti della Borgata Gordiani

Qual è l’appello che fate a Totti?
Ci tengo a precisare che quella delle 5000 lire era una provocazione e niente di più, Totti non ci deve niente.

Una sciarpa forse?
Come no, quella gliela regaliamo molto volentieri.
Il motivo per cui abbiamo pensato di scrivergli è che sappiamo quanto è importante la sua parola in questa città soprattutto quando si parla di calcio e crediamo che chi come lui ha costruito una carriera che è arrivata ai vertici sa bene come i campi di questi quartieri sia importante che ci siano. Vorremmo, ci piacerebbe, che ci aiutasse a riaccendere la luce a una vicenda che sembra finita. Se non fosse per l’unica porta rimasta laggiù nessuno saprebbe che c’è stato un campo da calcio.

Totti, un altro rigore in quella porta?

Ci piacerebbe che Totti ci aiutasse a riaccendere una luce su questa vicenda e se un giorno riuscissimo a rimettere la porta come stava sarebbe bellissimo che venisse a calciare un rigore come ha fatto. Possiamo anche impegnarci a ritrovare quel portiere. Anzi, se ci segue si facesse vivo. Solo questo, le 5000 lire tutto a posto, sono andate, ma se riuscisse a darci una mano a riaprire questo tavolo di discussione con le amministrazioni per noi sarebbe bellissimo. Gratitudine eterna più di quanto non sia già.

Claudia Belli

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