Emozione Simplicio **«Roma, che onore»

02/06/2010 - 0:00

La Gazzetta dello Sport- «Indossare la maglia della Roma è un onore. Un salto di qualità nella mia carriera. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare, sono felice di andare a giocare in una grande società e di trovare tanti campioni». Fabio Henrique Simplicio, trent’anni, si appresta a vivere una seconda primavera. Giallorossa. Il brasiliano ha firmato un contratto triennale, giocherà all’Olimpico fino alla soglia dei 34 anni. Prenderà 1,8 milioni di euro all’anno più i premi. Addio amaro –  Era in scadenza, arriva a parametro zero. Esattamente quattro anni fa il presidente del Palermo Maurizio Zamparini sborsava 5,5 milioni di euro per prelevare Simplicio dal Parma. Dopo 48 mesi è arrivato lo smacco. Il brasiliano se ne va gratis, uno dei pochissimi capitoli in rosso dell’oculata gestione del friulano. Ecco perché l’addio non è stato sereno. Simplicio salutava con le lacrime agli occhi, il presidente replicava duro: «Lacrime di coccodrillo, non lo voglio più». Jolly –  Quattro anni intensi di vita in rosanero per il jolly nato a San Paolo. L’esordio è datato 10 settembre 2006, con Guidolin in panchina debutta da mezzala sinistra nel 4-3-3. Ma il brasiliano fa subito della duttilità uno dei suoi maggiori pregi e in pochi mesi cambia tutti i ruoli a centrocampo facendo anche l’interno, il regista e la mezzala destra. Il primo gol, ma anche la prima espulsione, arrivano nel primo derby, Palermo-Catania 5-3, i laziali tocchino ferro. Il Palermo sfiora la Champions, Simplicio chiude tra gli applausi con cinque gol. L’anno dopo deve sostituire in cabina di regia Corini. Impresa non facile e infatti arrivano i primi problemi ma la maglia da titolare non gliela leva nessuno e riesce, tra cambi di tecnico e crisi varie, a segnare altre cinque reti. Dietro le punte L’ennesima trasformazione del prestigiatore brasiliano arriva nel 2008-2009. Via Colantuono, tocca a Ballardini che cuce addosso a Simplicio un nuovo ruolo, trequartista dietro le punte nel 4-3-1-2. Fabio torna a volare e con sé porta anche i rosanero. Molti gli assist, tantissimi gli inserimenti in area approfittando dei varchi ottenuti da Miccoli e Cavani. Otto i gol di un’annata magica. Panchina –  Nell’ultima stagione tanti flash, alcuni splendidi (la nascita del secondo figlio Jordan, la prima e unica convocazione in Nazionale), altri da dimenticare. Per la prima volta, infatti, non diventa più indispensabile. Walter Zenga lo fa giocare, Delio Rossi no (gli preferisce Pastore). Col nuovo anno ecco puntuali gli spifferi di mercato. Roma, Inter, ancora Roma, un contratto che non viene prolungato e i primi fischi che piovono dal Barbera. Un gol al Parma e scoppia a piangere, sono lacrime d’addio ma ora è tempo di tornare a sorridere.

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