• E´ sicuro: al derby perdiamo

    03/12/2009 - 0:00

    (Il Romanista) – Ha ragione Totti: vinceranno loro. Non sono favoriti, attraversano un periodo grigio, il giovane fenomeno Zarate ha la mira storta, il fenomeno un po’ meno imberbe Pandev, relegato fuori rosa, di storto ha da tempo la luna, e il resto della compagnia, cominciando da quel signor giocatore che Ë Rocchi, non porta a casa da un po’ risultati decenti… Insomma, tutti chiari indizi di necessario riscatto. E quale riscatto è migliore di una vittoria nel derby? Ha ragione Totti, come volevasi dimostrare. E poi il capitano ha ragione due volte. Non solo per quel che s’è detto nelle precedenti righe, ma anche per quanto la scaramanzia impone. Essere scaramantici è un dovere prima ancora che un diritto. Credo che lo sia anche Ranieri, uomo apprezzabile, fornito, come sta dimostrando, di un certo spirito ungulato. Il nostro allenatore è infatti un tipico “panda mannaro”: piace ai bambini, intenerisce uomini e donne con la sua frangetta da chansonnier, e poi però, nelle notti dei lupi, diventa lupo tra i lupi. Azzanna, morde, chiede e comincia ad ottenere cattiveria anche da animelle candide come certi giallorossi sono. Con uomini così – Totti e Ranieri – non si può che perdere il derby. Prendiamone atto. Con serenità. Con consapevolezza adulta. Oppure semplicemente con scaramanzia. Le dichiarazioni dei giorni prima sembrano il campionato mondiale di nascondino. Ognuno cela il vero pensiero, la vera paura. Rileggete Ballardini, che ha dichiarato: “La Lazio ha la quarta difesa in campionato e, dopo l’Inter, è la squadra che ha tirato di più in porta. Se non si segna, vuol dire che non siamo bravi nella finalizzazione”. L’anno scorso, al ritorno, finalizzarono purtroppo quattro volte. Sembrava che ogni pensiero che passava per la mente a un laziale, all’istante si trasformava in gol. Anche  pensieri normali, se non banali. Del tipo: ma quanto sarà lontana la porta? Gol! Quanta gente ci sarà in curva Nord? Gol! Dovrei allenare di più il sinistro? Gol! Ma come si chiama quella ragazza di ieri sera? Gol! Insomma, abbiamo dato. Ora è storia diversa. In panchina siede un “panda mannaro”, in campo abbiamo un capitano secondo in classifica cannonieri, con la metà delle partite giocate. E davanti ci saranno il Maradona dei Balcani e il talento svogliato e geniale di Geremia Menez. Dietro avremo un Perrotta duracell, un De Rossi alleggerito, un Mexes che ce ne fossero, un Burdisso che sembra cresciuto nella nostra Primavera… Non c’è dubbio: perderemo.

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