Direzione sottotono di Eriksson: rigore generoso, poi non vede il fuorigioco di Gervinho

Redazione RN
21/10/2014 - 23:15

ROMA-BAYERN MONACO, LA MOVIOLA – Nell’Olimpico vestito a festa, quella delle grandissime occasioni, arriva la corazzata bavarese campione di tutto fino a pochi mesi fa. A scendere nella bolgia dello stadio capitolino è lo svedese Jonas Eriksson, coadiuvato dagli assistenti Mathias Klasenius e Daniel Wärnmark, addizionali d’area di rigore i loro connazionali Michael Lerjeus e Markus Strömbergsson; quarto ufficiale Mehmet Culum. Pronti, via, Nainggolan. Il belga-indonesiano avverte tutti, Eriksson compreso: qui si fa sul serio e  dopo 40 secondi va a mordere e graffiare le caviglie di Muller, arrivando da dietro e stendendolo. Intervento in teoria già al limite, ma è solo un preambolo: il tedesco rimane a terra con un taglio, ma nessun problema per uno dei tanti campioni del mondo teutonici in campo. Al 7′ la difesa del Bayern sale sulla verticalizzazione di Pjanic per Iturbe e il guardalinee pesca, bene, l’argentino in offside. All’8′ la doccia fredda per i giallorossi, con la combinazione Gotze-Robben (in posizione regolare), che porta l’olandese al tiro a giro defilato che si insacca. Al 18′ primo episodio dubbio su un contatto sulla fascia sinistra con Gervinho che si allunga per superare in velocità Boateng, ma il difensore bavarese lo stende. Secondo Eriksson non c’è neanche fallo ma dal replay si vede il contatto tra i due: un intervento che avrebbe potuto e dovuto costare il giallo a Boateng. Nel mezzo bene ancora gli assistenti sulla segnalazione di due posizioni irregolari, per la verità abbastanza semplici da leggere. Tra il 23′ e il 30′ la Roma esce dal campo e il Bayern fa manbassa nella metà campo giallorossa gonfiando la rete altre tre volte e portandosi sul 4-0 grazie ai gol di Gotze, Lewandowski e ancora Robben. Nel mezzo, al 28′, era arrivato anche il cartellino giallo per Iturbe, che si era lasciato cadere su un tentato intervento di Xabi Alonso. Lo spagnolo toglie la gamba all’ultimo ma l’argentino cade a terra lo stesso e si ‘becca’ l’ammonizione. Al 35′ diluvia sul bagnato per la Roma, con Eriksson che un po’ del suo ce lo mette anche, concedendo un calcio di rigore agli uomini di Guardiola. Sul cross rasoterra di Robben Manolas in scivolata tocca il pallone con il braccio: il greco non poteva di certo scomparire, il movimento è dettato inevitabilmente dal gesto tecnico difensivo e in questo caso il penalty sembra un po’ generoso, soprattutto in questa situazione di risultato. Sta di fatto che Muller va dal dischetto e buca De Sanctis per la quinta volta: al riposo è 5-0 Bayern.

Nella ripresa Garcia prova a dare una scossa per non sprofondare anche nel secondo tempo e manda in campo Florenzi e Cholevas. Al 51′ rischia molto Gervinho con un intervento a piede teso sulla caviglia di Boateng che si era appena liberato del pallone. Un fallo che il fischietto scandinavo però non vede, segnalato invece dall’assistente che però non comunica alcun cartellino per l’ivoriano ma che invece ci stava. L’ammonizione arriva ai danni di Torosidis che interviene a piedi uniti su Muller: Eriksson punisce più che altro il tipo di intervento, in realtà non cattivo. Ma è un frangente in cui l’arbitro decide di cominciare ad utilizzarlo questo cartellino, estratto anche a Nainggolan per proteste. Pochi secondi prima la Roma aveva insistito per un fallo non assegnato a Gervinho per un ostruzione di Bernat al limite dell’area: lo spagnolo va sull’ivoriano senza pensare troppo al pallone e il fischio ci poteva stare. Lo stesso terzino del Bayern poi viene sanzionato per un fallo prolungato ancora sull’ex Arsenal. Un cartellino arrivato con notevole ritardo e  probabilmente esagerato. Roma comunque sfortunatissima che si presenta davanti a Neuer con almeno tre occasioni assolutamente limpide ma il palo e un Neuer baciato dalla buonissima sorte chiudono la saracinesca. Gervinho poi trova il sospirato gol dell’1-5 andando a terminare una bella azione sull’asse Florenzi-Nainggolan. Sull’ultimo passaggio di prima dell’ex Cagliari però il numero 27 giallorosso sembra essere leggermente avanti la linea del pallone, almeno con il ginocchio, e quindi in posizione di fuorigioco. La Roma insiste e prova a risorgere con uno scatenato Gervinho, che viene lanciato in contropiede e in campo aperto ma il guardalinee lo ferma in posizione di offside. Una decisione che ha del clamoroso perchè l’ivoriano riceve il pallone quando è ancora nella propria metà campo in maniera evidente. Interrotta un’azione pericolosissima con un abbaglio assolutamente non degno di una direzione di Champions League. Gli uomini di Garcia calano leggermente e la punizione tedesca non si fa attendere un secondo: uno-due ancora letale firmato dai due nuovi entrati Ribery e Shaqiri. Il francese è perfettamente in linea sul taglio del francese premiato millimetricamente da Robben, così come lo svizzero è in posizione regolare al momento del tiro di Rafinha respinto da De Sanctis. Alla fine è 7-1, severissimo quanto incredibilmente dimostrativo della potenza straripante del Bayern Monaco. La qualificazione agli ottavi è sempre lì, niente è perduto, anzi: a far ripartire la squadra giallorossa già con rinnovata fiducia ci pensano i tifosi e il loro abbraccio al triplice fischio di Eriksson. Proprio il direttore di gara svedese e la sua cinquina di assistenti, aveva iniziato bene, senza grosse sbavature, gran parte del primo tempo. Poi però una serie di imprecisioni, a partire dal rigore tedesco, fanno calare sensibilmente la valutazione fino all’errore pacchiano sul fuorigioco di Gervinho. Il 5 conclusivo in pagella sembra più che meritato.

Francesco Iucca

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