DiBenedetto ha deciso: Baldini e Sabatini mente e braccio della nuova Roma

07/04/2011 - 14:48


LA NUOVA ROMA – Tra poco più di una settimana verranno apposte le firme sui contratti. A Boston, Unicredit, Thomas DiBenedetto e i componenti della cordata da lui capeggiata si metteranno attorno ad un tavolo. In quell’occasione verrà sancito il passaggio della Roma in mano americana. Dopo questo step, bisognerà dare alla società giallorossa un’identità ben precisa. Ovviamente il tycoon non è stato con le mani in mano in tal senso e, durante il suo soggiorno italiano, ha preso contatti con quelli che dovranno essere i suoi uomini.

MODELLO ARSENAL – La Roma che verrà non sarà subito quella delle spese faraoniche, ma si baserà su un progetto ben preciso. Un progetto ambizioso, che punta al massimo. Sarà una Roma che guarderà in prospettiva per arrivare a livelli altissimi e trovare poi una stabilità, una continuità che le permetta di far parte dell’élite del calcio europeo. La solidità del gruppo a stelle e strisce e la disponibilità per futuri investimenti dei suoi componenti rappresentano una garanzia. Quello del club giallorosso sarà un progetto che si ispirerà al modello Arsenal, ma che poi ambirà a spingersi ben oltre. Sabatini è l’uomo chiave per percorrere questo cammino, ha già dato la disponibilità a DiBenedetto, e aspetta di poter gridare al mondo di essere il nuovo diesse dei capitolini.

ORGANIGRAMMA – Sabatini è stato scelto anche perché rappresenta il compagno di avventura ideale per Franco Baldini. Tra i due il rapporto sarebbe di collaborazione, insomma il primo non dipenderebbe dal seccondo. Il general manager dell’Inghilterra venerdì scorso, in terra toscana, per 17  minuti, si è guardato occhi negli occhi con DiBenedetto. I due si sono piaciuti. Molto. Baldini ci sarà nel futuro della Roma per volontà sua e dell’imprenditore americano che intende affidare all’attuale braccio destro di Capello le chiavi del club di Trigoria. Capello, appunto. Il general manager ha un contratto con la Federazione Inglese fino al giugno 2012. Farà chiarezza con il ct della nazionale dei Tre Leoni, uomo con il quale ha un rapporto schietto e genuino, e, ottenuto il supporto dell’ex tecnico della Roma, attenderà  il responso della Football Association, che potrebbe liberare Baldini oppure decidere di averlo tra le sue fila fino alla qualificazione dell’Inghilterra ad Euro 2012 o sino alla fine del contratto. Se fossero le ultime due opzioni a prevalere, però,  il suo appuntamento con la Roma sarebbe solo rimandato. Potrebbe arrivare in giallorosso più tardi rispetto a quanto preventivato, ma poi avrebbe pieni poteri, almeno secondo le volontà di DiBenedetto. Ecco. Bisognerà capire quanto influirà nelle scelte il parere di Unicredit, che, al momento, rimarrà al 40% in ASRoma. E’ da definire quanto questa percentuale potrà influire nelle future decisioni, nel mercato, nelle scelte a livello di management e di immagine. Baldini vuole avere chiaro questo punto. Un manager con un ruolo definito come intende essere lui – e come DiBenedetto vuole che lui sia – non può subire troppe interferenze e deve avere un potere decisionale forte, che non possa essere messo in discussione. Quanto uscirà fuori dai contratti che andranno firmati a Boston sarà fondamentale anche per capire anche il destino di Gian Paolo Montali, l’uomo indicato dall’istituto di credito, che ha avuto un lungo colloquio con l’imprenditore di Boston la scorsa settimana. La coesistenza tra l’attuale direttore operativo della Roma e Baldini appare piuttosto complicata vista la posizione che quest’ultimo sembra destinato ad assumere nel progetto di DiBenedetto. L’impressione è quella che l’asse Baldini-Sabatini potrebbe funzionare benissimo così, senza affidarsi ad un terzo componente.

MERCATO E ALLENATORE – L’ex diesse del Palermo ha già fatto suo il diktat della nuova proprietà. Puntare sulla gioventù talentuosa, quella che può dare freschezza ma che garantirebbe ai giallorossi un avvenire solido. Pastore, in questo senso, è l’uomo ideale. Zamparini non fa sconti e il prezzo del calciatore è elevato, ma la nuova Roma è disposta  a fare un sacrificio per un ragazzo di dalle qualità indiscusse che, al momento, non chiede un ingaggio da top player. E’ questa la nuova politica che vuole lanciare la Roma a stelle e strisce: spendere qualche milione in più all’inizio, per il cartellino, e sborsare cifre ‘ragionevoli’ dopo, al momento in cui vengono pagati gli stipendi, senza affidarsi alla stella conclamata che pretende da subito – e per molti anni – un ingaggio da capogiro. Chi sarà a guidare la Roma dalla panchina? Questa squadra, anche per DNA, non sarà affidata ad un tecnico dal nome altisonante che ha tutto da perdere. E’ impensabile, insomma, che gente come Capello o Ancelotti, possa affrontare un’avventura del genere, che punta sul lavoro in prospettiva, durante la quale il tecnico fa un percorso che possiamo definire ‘di crescita’ con i suoi calciatori. Ci si affiderà ad un allenatore della nouvelle vague. Di quelli che hanno voglia di far conoscere le proprie idee e arrivare in fretta al definitivo salto di qualità. L’identikit porta dritto dritto a Villas Boas del Porto, il primo nome con il quale la nuova Roma è entrata in contatto. L’erede di Mourinho, però, è in procinto di cedere al corteggiamento del Liverpool. Si andrà quindi su un italiano. Il nome di Gasperini in queste ore non è stato fatto a caso, ma in pole position c’è anche lo stesso Montella che Roma la conosce e che con la Roma ha già vinto. Particolare non da poco per chi vuole riempire in fretta la bacheca dei trofei.

Aspri-Fraschetti

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