De Santis su Calciopoli: “Su di me c’è stato accanimento. Dopo il 2006 non dovevano esserci errori, invece…”

26/03/2015 - 11:33

NON SOLO AS ROMA – L’ex arbitro De Santis, involto nel processo Calciopoli, ha deciso di rinunciare alla prescrizione. A pochi giorni dalla sentenza della Cassazione è stato intervistato da Rete Sport. Queste le sue parole:

“Sapevamo che sarebbe finito tutto in prescrizione, ma la colpa non è degli imputati. Io vi ho rinunciato perché volevo che fossero certificati i motivi della mia eventuale condanna. Oggi, a fronte della mia rinuncia alla prescrizione, è certificato che io sono l’unico arbitro condannato. Il processo ha certificato che sono stato l’unico arbitro ad esser condannato, gli altri tutti assolti. Questo vuol dire che esisteva un’associazione con un solo arbitro, condannato tra l’altro su due partite dove la Juve non era in campo, ovvero Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma. Ma io non mi fermerò davanti alle motivazioni, andrò dove un cittadino ha la possibilità di arrivare.  Sono fiero di aver rinunciato alla prescrizione, ho avuto coraggio: quello che è mancato ai giudici”.

La sentenza è stata ingiusta?

“Io guardo la mia posizione, sono stato l’unico ad essere intercettato e pedinato. su di me c’è stato un accanimento da parte delle varie procure. Ero accusato di aver smesso di arbitrare a favore della Juve perchè a conoscenza delle indagini, cosa assolutamente non vera. Oggi è certificato che esisteva una associazione non fatta per falsare il campionato ma per gli interessi di Moggi e della compravendita dei giocatori”.

Sul dopo Calciopoli.

“Dal 2006 in poi avremmo dovuto assistere a partite senza errori arbitrali di una certa gravità. Vi ricorderete invece il campionato in cui la Roma si giocò lo scudetto fino alla fine con l’Inter, voi stessi avete detto che all’Inter venivano concessi degli aiuti arbitrali. Il Roma-Juve del 5 ottobre è stato il primo di una certa importanza dai tempi di Calciopoli. Non c’era nessun arbitro in grado di dirigere quella partita. Poi Rocchi ha sbagliato tutto, ma questo è un altro conto”.

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