• Coronavirus, in Serie A regna l’incertezza: tanti stranieri tentati dalla fuga

    Alessandro Tagliaboschi
    13/03/2020 - 12:28

    Foto Getty
    Coronavirus, in Serie A regna l’incertezza: tanti stranieri tentati dalla fuga

    CORONAVIRUS SERIE A- Il coronavirus ha stravolto la stagione calcistica italiana. Al momento, infatti, il campionato è sospeso fino al 3 aprile, ma le ultime notizie danno poche garanzie in questo senso. Una situazione non semplice per i calciatori che, nel giro di qualche giorno, hanno visto cambiare completamente le proprie abitudini: segregati al chiuso, senza potersi allenare e senza sapere davvero fino a quando potrà durare questa dimensione di limbo.

    Tanti stranieri valutano la soluzione estrema: rescindere il contratto

    Come riporta Repubblica.it, tra gli oltre 500 calciatori del massimo campionato ci sia chi – soprattutto tra gli stranieri, che rappresentano quasi il 60 per cento del totale – sta valutando addirittura la soluzione estrema: la rescissione del contratto e il ritorno a casa il più presto possibile, fermo restando che le restrizioni del decreto governativo sugli spostamenti impediscono per il momento qualunque partenza. I casi più “semplici” riguardano chi ha il contratto in scadenza a giugno. La sospensione del campionato e le incognite sulla ripresa dell’attività potrebbero spingere i diretti interessati a rinunciare alla parte residua del contratto, raggiungendo una transazione economica con la società, per la quale il danno sarebbe limitato alla mancata partecipazione del giocatore in questione alle eventuali partite che rimangono. Diverso è il caso dei contratti pluriennali. “In questo momento non sussistono i presupposti per la risoluzione”, le parole dell’avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Aic, l’associazione calciatori. La legislazione che regola i rapporti di lavoro dei calciatori professionisti in Italia, infatti, contempla come motivazione per la risoluzione del contratto “la sopravvenuta impossibilità della prestazione”: nello specifico, la chiusura definitiva dei campionati, che per ora, invece, sono soltanto sospesi.

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