Coronavirus, il nuovo dpcm: ecco cosa cambia

Alessandro Tagliaboschi
18/10/2020 - 9:46

Coronavirus, il nuovo dpcm: ecco cosa cambia

CORONAVIRUS DPCM – Chiusura anticipata di bar e ristoranti e massimo 6 persone per tavolo, blocco degli sport da contatto a tutti i livelli, limitazioni per palestre e piscine, inizio delle lezioni alle 11 per gli studenti delle scuole superiori, smart working al 75%, abbassamento della capienza consentita del trasporto pubblico. Sono le misure, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, per limitare i contagi da Covid-19 che il governo sta valutando in queste ore con i governatori e su cui ha chiesto ieri il parere del Comitato tecnico scientifico. Obiettivo è arrivare a una linea univoca su tutto il territorio espressa nel nuovo Dpcm – che confermerà l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso – prevedendo che le Regioni dove più alto è l’indice di contagio possano emanare ulteriori provvedimenti restrittivi.

Escluso il coprifuoco, nodo palestre

La limitazione agli spostamenti dei cittadini divide il governo e alla fine sembra escluso sia prevista nel nuovo Dpcm. Rimane infatti in vigore il divieto di sostare di fronte ai locali pubblici oltre le 21 e questo viene ritenuto al momento sufficiente per impedire gli assembramenti. Su bar e ristoranti è bagarre: la discussione in queste ore ruota attorno alla possibilità di anticipare la chiusura dalle 24 alle 22 o alle 23. Nel decreto potrebbe entrare anche una limitazione di 6 posti per tavolo. Il Cts ha sollecitato maggiori controlli sull’osservanza dei protocolli con distanziamento e obbligo di mascherina quando non si sta seduti al tavolo. Con chiusura immediata di quei locali che violano le regole. Il Dpcm in vigore impone la chiusura alle 21 nei locali dove non è previsto il consumo al tavolo. Consente invece la consegna a domicilio. Calcetto, basket e gli altri sport da contatto sono ora vietati a livello amatoriale e con il nuovo decreto la misura riguarderà anche le associazioni e le società dilettantistiche, comprese dunque le scuole per bambini e ragazzi. Sulle palestre, invece, una decisione definitiva non è stata ancora presa. Tra i quesiti posti dal ministro della Salute Roberto Speranza al Cts c’è la chiusura di palestre e piscine e si sta valutando se il rigoroso rispetto delle linee guida sia sufficiente, almeno per ora, a consentire lo svolgimento delle attività.

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