Con o senza Var, dal gol annullato contro il Cagliari al rigore ‘facciale’ di Smalling: quando alla Roma l’arbitraggio non sorride

Teresa Tonazzi
13/07/2020 - 6:46

Foto Tedeschi
Con o senza Var, dal gol annullato contro il Cagliari al rigore ‘facciale’ di Smalling: quando alla Roma l’arbitraggio non sorride

ROMA ARBITRI VAR – La fortuna dà, la sfortuna toglie. Neppure il calcio sfugge a questa legge, anzi. Con o senza l’ausilio della tecnologia, le terne arbitrali sono soggette ad errori, che si riflettono sulle squadre in modo del tutto casuale: a volte le favoriscono, in altre occasioni le ‘danneggiano’. La Roma è reduce da una polemica messa sul tavolo dal Parma a causa di un rigore non dato per fallo di mano di Mancini, un penalty su cui l’opinione pubblica si è spaccata a metà. Tuttavia, neppure i giallorossi sono estranei a ‘torti’ (si fa per dire) arbitrali, sia prima che dopo l’introduzione del Var.

Con il Var: sotto esame le gare contro Parma, Samp, Cagliari e Bologna

In Italia il Var (Video Assistant Referee) è stato approvato nel giugno 2017 in Serie A e Coppa Italia, ma nonostante questo non sono mancate le polemiche anche in casa Roma per ‘sviste’ o mancata applicazione dello strumento, e quest’anno c’è stato più di qualche caso. Ma partiamo dall’episodio contro il Parma. Prima della circostanza che ha coinvolto Gianluca Mancini, nel primo tempo ai ducali era stato concesso, grazie al Var, un altro penalty per fallo di Cristante su Cornelius, inizialmente non sanzionato dall’arbitro Fabbri. Occasione che ha fatto discutere. Così come un dubbio contatto in area gialloblù tra Hernani e Pellegrini, ignorato dal direttore di gara. Nella partita di alcuni giorni prima contro la Sampdoria (poi vinta grazie ad una doppietta di Dzeko), inoltre, a Veretout viene annullata una rete da fuori area per un precedente tocco di gomito di Carles Pérez in fase di assist (anche questo ha creato scompigli nell’opinione pubblica). Sempre contro i blucerchiati, nella gara di ottobre, la squadra di Fonseca lamentò una mancata espulsione per una gomitata di Bertolacci su Zaniolo, che Maresca decise di non sanzionare, non rivista neppure dalla sala Var. Ma c’è di più. Torniamo a Roma-Cagliari, girone di andata, un match terminato 1-1 ma che poteva invece valere 3 punti per i padroni di casa. Quasi allo scadere Kalinic spedisce la palla in porta dopo un contrasto tra Pisacane ed Olsen. L’arbitro Massa non decide e attende il responso del Var, senza controllare di persona. Insomma, fallo attribuito al croato, gol annullato e vittoria sfumata. Petrachi, in quel caso, contestò duramente tale decisione nel post-gara. Un match che, inoltre, costò a Fonseca la prima espulsione in giallorosso per proteste. Da segnalare, in più, un mancato calcio di rigore per fallo di mano di Lucioni in Lecce-Roma, valutato regolare dall’arbitro Abisso, forse la circostanza più simile alla gara contro i ducali. Infine, vale la pena citare la gara d’andata a Bologna. Nonostante il risultato, alla fine, abbia sorriso ai giallorossi, non sono mancate le polemiche per la rete del pareggio dei padroni di casa. Gol arrivato grazie ad un rigore concesso da Pairetto per un presunto contatto tra Kolarov e Soriano; anche se, in realtà, il serbo sembrava aver anticipato il giocatore degli emiliani, toccandolo solo in un secondo momento.

Senza Var, il rigore inesistente contro il Mönchengladbach e quei penalty che potevano valere una finale di Champions

Il Var non avrà azzerato le polemiche, ma almeno ha dato una possibilità in più alle terne arbitrali di recuperare eventuali errori. E in alcuni casi, come quello del fuorigioco, appiana ogni dubbio. Tale strumento, tuttavia, è stato introdotto quest’anno in Europa League solo a partire dai sedicesimi di finale. Il che significa che la fase a gironi si è svolta senza ausilio tecnologico. Circostanza che poteva costare cara alla Roma. In casa del Borussia Mönchengladbach, infatti, i giallorossi non sono andati oltre il pareggio, ma quella gara poteva valere una vittoria e una strada in discesa per la qualificazione. Allo scadere del match invece arriva il gol che rimette a posto il punteggio per i padroni di casa: l’arbitro Collum assegna un calcio di rigore ai tedeschi per un fallo di mano di Smalling. Nel replay si vede invece chiaramente che il difensore inglese colpisce la palla con il volto; un errore eclatante che ha messo a rischio il passaggio del turno dei giallorossi. C’è stato un anno, però, che i capitolini in chiave risultato potevano andare ben oltre l’Europa League e approdare invece ad una storica finale di Champions. Parliamo della Roma di Di Francesco che nel 2018 eliminò il Barcellona nei quarti di finale del torneo e sfiorò nuovamente l’impresa contro il Liverpool in semifinale. Nella gara di ritorno contro gli inglesi, infatti, sono pesate alcune decisioni arbitrali che avrebbero potuto invertire la rotta. Vale la pena menzionarle non solo perché sono state sviste eclatanti, ma anche per la posta che c’era in gioco per il club di Trigoria. La partita di andata era finita con un sonoro 5-2 per i ‘Reds’, ma allo Stadio Olimpico i giallorossi avevano (quasi) ribaltato l’inerzia del match, che terminò 4-2 ma fu condizionato da due errori clamorosi da parte della terna arbitrale. Il primo sull’1-2 per il Liverpool: Dzeko salta Karius e viene abbattuto in maniera netta in area, non ci sarebbero dubbi sul calcio di rigore, ma il guardalinee segnala una posizione di fuorigioco di partenza del bosniaco, tenuto in realtà in gioco da Van Dijk. Un secondo penalty viene negato poi sul 2-2 ad El Shaarawy, il quale calcia in porta a botta sicura e trova invece il braccio largo e scomposto di Alexander Arnold, che para letteralmente il pallone con la mano in maniera più che evidente. Doveva starci, quindi, rigore ed espulsione. La Roma però ha dovuto dire addio al sogno di disputare la finale di Champions. Ma, come abbiamo visto, non sono stati gli unici errori arbitrali subìti fino ad ora, con e senza la tecnologia. C’è anche da dire che la legge del calcio non si cura delle polemiche, quindi ci saranno molte altre circostanze simili, per tutti.

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  1. Finalmente uno che scrive le cose come stanno!Era preoccupante che nemmeno sui siti di parte si scrivesse la realtà!Gazzetta e corriere vergogna!Queste sono le cose come stanno!

  2. Meno Male un giornalista obiettivo, alla Faccia di quelli che aspettano (devono farlo parecchio) qualche episodio a favore dei giallorossi per sparare m..da sulla Roma

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