• Che cosa ha detto Florenzi in conferenza stampa

    Redazione RN
    18/09/2019 - 15:13

    Foto Romanews.eu
    Che cosa ha detto Florenzi in conferenza stampa

    FLORENZI CONFERENZA – Tutti gli argomenti trattati da Petrachi in occasione della conferenza stampa di presentazione tenutasi oggi a Trigoria.

    ATTEGGIAMENTO – Domenica potevamo giocare con qualsiasi sistema di gioco: ho visto una squadra vera, umile, pronta a battagliare per il compagno, pronta ad aiutare il compagno, ma non a parole, con i fatti. Mi viene in mente la corsa che fa Justin e fa fallo su Berardi. Mi vengono in mente molte cose e se abbiamo questo piglio in tutte le partite ci sarà da divertirsi. Dipende tutto dalla mentalità: te la può dare i giocatori, l’allenatore, la società stessa. Cerchiamo di fare delle cose che secondo me sono giuste, lineari, niente di straordinario: solamente una corsa in più per il compagno. Cose che in queste prima partite ho visto”.

    RUOLO – “Sono focalizzato sulla Roma, quello che serve per la Roma e servirà darò il 100% e darò il mio contributo per la squadra in quel ruolo: che sia avanti, dietro, destra e sinistra, non fa la differenza”.

    INFORTUNI – Ci sono tanti fattori, dico quello che pensa Alessandro e quello che già sa la società su quello che ha chiesto a me, possono essere le tante partite, lo stress, le sollecitazioni dei campi, come avete visto hanno preso dei provvedimenti hanno speso tanti soldi per fare il campo perché anche la società pensava che il campo potesse influire sugli infortuni che l’anno scorso sono stati evidentemente troppi e quindi da qualche parte si è sbagliato. Cerchiamo di ridurre al minimo questa mora degli infortuni, ma non c’è un solo indizio.

    BOUAH – “Fa il mio ruolo e perché ho vissuto tutto questo: io l’ho saputo durante la risonanza. Mi ci sono sentito la sera e i giorni a seguire, deve essere forte: è facile dirlo a parole i primi giorni, ma facile non lo è. Gli ho detto di stare tranquillo di vivere questa cosa come un grande piccolo ostacolo e che alla fine della salita, il panorama sarà ancora più bello. Ce l’ho fatta io con questo fisico, figuriamoci lui. Un grande in bocca al lupo”.

    ESSERE CAPITANO – “Voglio darlo in campo il mio esempio, devono vedermi come un esempio prima di tutto di lealtà, umiltà in campo. Ma umiltà non vuol dire: “Bravo, bravo, tutto a posto”. L’ulmiltà giusta per entrare in campo e dire: “Mi ritengo più forte di te, però, se non sono determinato, cattivo, se non corro quanto te sono sicuro che la partita a casa la porti tu e non io”. Quello di non mollare mai, neanche dopo un 4-0 e al 90′ stiamo, speriamo che non succeda, non simmolla finché non fischia l’arbitro perché non c’è cosa più bella che uscire dal campo con la testa alta e essere orgoglioso di quello che hai fatto in campo. Ho perso, vinto o pareggiato ma esco dal campo e dico: “Io ho dato il massimo”. E se hai dato tutto in campo tutti lo percepiscono. Il mister se vede la gente che lotta e suda per 90 minuti può perdere la partita e non la battaglia. Io non voglio vincere la partita, ma la guerra ed è questo che spero di dare ai giovani che verranno ad indossare questa grande maglia”.

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