• Carles Perez: “Vogliamo tornare a giocare, vediamo se sarà possibile. Taglio stipendi? Lo capisco”

    Redazione RN
    07/04/2020 - 6:08

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    Carles Perez: “Vogliamo tornare a giocare, vediamo se sarà possibile. Taglio stipendi? Lo capisco”

    CARLES PEREZ ROMA INTERVISTA – Carles Perez si racconta a Marca in diretta su Instagram. Queste le parole del giocatore della Roma che parla della sua vita in quarantena, della nuova esperienza nella capitale e non solo.

    Carles Perez e la quarantena a Roma

    Come stai vivendo la quarantena?
    Sono solo da ventidue giorni. La mia famiglia sta bene ed è in Spagna, ma per ora tutto bene.

    Sugli allenamenti…
    Ho un preparatore atletico. Il mio programma cambia ogni settimana. E’ importante mantenere la forma fisica ma niente pallone. La cosa più importante è la salute della gente e che tutti restino a casa. Si tornerà alla normalità.

    Il taglio stipendi

    Cosa ne pensi del taglio dei salari?
    Lo capisco. Noi siamo pagati per giocare il fine settimana e con questa situazione non possiamo. D’altra parte non siamo in vacanza perché è simile a una pre-season quella che stiamo vivendo, ma capisco la scelta.

    Come vi siete accordati nella Roma sul taglio?
    Non posso commentarlo.

    Carles Perez parla della Roma e dei suoi tifosi

    Come va con l’italiano?
    Bene. Con Diego Perotti parlo in spagnolo visto che è argentino, così come con Gonzalo. L’italiano lo sto studiando e inizio a parlarlo.

    Come sono i tifosi giallorossi?
    Il romanista è un’altra cosa rispetto ai tifosi in Spagna. La gente della Roma vive il calcio in un altro modo, molto più intensamente. Ci sono lati positivi e negativi. Gridano tutta la partita, appoggiando la squadra.

    I laziali che ti dicono?
    No, nulla, ma qui per la gente il calcio è vita e te ne rendi conto in campo.

    Come città meglio Roma o Barcellona?
    Roma è spettacolare, ma dico Barcellona perché ho passati tantissimi anni lì dove ho tanti amici.

    Possibile la Champions?
    L’obiettivo è entrare in Champions e andare avanti in Europa League

    Hai incontrato Totti?
    Non l’ho visto. Da quando sono a Roma non è mai venuto al centro sportivo.

    Come ti sembra Lautaro Martinez?
    E’ uno speattacolo. L’ho visto di persona quando ho giocato con il Barca contro l’Inter. E’ un giocatore di qualità.

    Sulla ripresa del campionato…
    Non mi aspettavo l’accoglienza che ho ricevuto. Sono super felice per la mia situazione nella squadra così come con i tifosi. Noi vogliamo tornare a giocare, vediamo se sarà possibile.

    L’addio al Barcellona

    Cosa è successo con il Barcellona?
    Non so perché il Barca mi abbia mandato via, ma ho rispettato la loro decisione. Ora sono un giocatore della Roma e sono felice di esserlo.

    Sulle giovanili del Barcellona
    Si parla tanto della cantera, che i ragazzi del Barca B vanno in prima squadra. In parte è così, ma non sempre. A volte c’è bisogno di tempo per adattarsi e non viene dato, come successo con Cucurella che adesso sta facendo benissimo al Getafe.

    C’è un diritto di recompra su di te?
    No, il Barcellona non ha un diritto di riacquisto. Ho firmato per quattro anni con la Roma.

    Su La Casa de Papel…
    La casa de Papel l’ho già vista. Non ho visto tutte le puntate in un giorno ma l’ho vista. Alla Play ora quando gioco prendo sempre la Roma.

    La Roma, Fonseca e la Serie A

    A Roma puoi essere protagonista…
    Al Barça sapevo che non poteva essere così perché avevo davanti il miglior giocatore del mondo. Ho scelto la Roma perché era la situazione perfetta per me, qui posso giocare minuti importanti anche se sono giovane. Cerco minuti di responsabilità, al Barcellona giocavo poco mentre qui posso giocare titolare in Europa e da protagonista.

    Cosa ti ha detto Fonseca per convincerti?
    Fonseca mi ha chiamato parlandomi della squadra, della società e dei compagni nello spogliatoio. Mi è piaciuto cosa mi ha detto e come ha cercato di convincermi e ho scelto la Roma. Avevo offerte dalla Spagna, Inghilterra e Germania, ma la proposta che più mi è piaciuta è stata la Roma e ho deciso di venire qui.

    Sul tatticismo della Serie A…
    La Serie A è sempre stata molto tattica, ora sta cambiando qualcosa come con l’Atalanta? Qui in Italia si difende molto meglio. Per me sarebbe più facile giocare in Spagna che qui, dove ci sono più spazi. Qui c’è più intensità difensiva. Però guarda l’Atalanta, c’è un po’ di tutto.

    Un giudizio su Pastore?
    Ha tantissima qualità.

    Alcune curiosità

    Perché hai scelto il numero 31?
    E’ un numero che mi è sempre piaicuto da piccolo.

    In futuro che numero vorresti? La dieci?
    No, il dieci no. Pesa tanto qui quella maglia (ride, ndr). Mi piacerebbe mettere l’undici.

    Con Kluivert come ti trovi?
    Mi trovo bene con lui, ha grande qualità. Ma devo dire che mi trovo bene con tutti.

    Qual è il tuo ruolo preferito?
    Come esterno destro. Poi sono disponibile a giocare anche più vicino alla punta, ma se devo scegliere preferisco a destra.

    A chi cerchi di ispirarti?
    Leo Messi. Escluso lui? Robben mi è sempre piaciuto, ma ci sono tanti altri giocatori che guardo.

    Che differenze ci sono a livello di intensità negli allenamenti tra l’Italia e la Spagna?
    Credo sia uguale. Non vedo differenze. Forse in Italia c’è più attenzione alla tattica. Al Barca usavamo molto di più il pallone

    La Lazio sta facendo una stagione spettacolare, per la Roma sarebbe meglio non vincesse lo Scudetto…
    Sarebbe meglio (ride, ndr).

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