Canovi: “Monchi ha rifiutato Haaland? Il mancato acquisto dovuto ad altri fattori”

Foto Getty

DARIO CANOVI HAALAND SCHICK – “Non posso sapere cosa abbia detto Monchi. So però che le relazioni degli scout della Roma sul giocatore erano favorevoli quindi escludo nella maniera assoluta che loro abbiano detto di no”. Queste le parole dell’avvocato Dario Canovi, intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport nel corso della trasmissione “Bar Forza Lupi”. Tra i tanti temi, ha parlato di Haaland e Schick. In particolare si è soffermato sulle affermazioni dell’ ex calciatore Loris Boni, secondo il quale Haaland, in passato, sarebbe stato offerto alla Roma e rifiutato dall’allora ds Monchi.

Su Haaland

“Generalmente quando si compra un giocatore, ci si interfaccia con il direttore sportivo, che però si avvale delle relazioni fatte, appunto, dagli scout. Ad esempio, quando proposi Schick a Sabatini, lui si avvalse dei propri scout ma poi il giocatore non arrivò alla Roma per altre questioni. Non c’erano le condizioni in quel momento: i giallorossi allora avevano altre priorità. Questo per dire che non bastano solo le valutazioni positive in sede di scouting ma contano anche altri fattori. Può anche essere che su Haaland non ci fossero pareri negativi ma che poi siano state fatte altre scelte magari per l’età e per il costo. Haaland non era stato proposto solo alla Roma ma anche ad altre squadre italiane. Forse nessuno lo ha preso perché costava 5 milioni e non tutti se la sentono di spendere una cifra tale per un giovane”. 

Sul rendimento di Schick al Lipsia.

“Io sostengo che non sia stato un acquisto sbagliato ma che sia stato fatto giocare in un ruolo non suo. Le prestazioni con il Lipsia lo confermano e si tratta non di una squadra qualsiasi. Se il giocatore continuasse a giocare così, potrebbe valere la cifra che la Roma ha speso per acquistarlo ma ora il Lipsia ha il diritto di riscatto fissato ad una cifra inferiore e questo sarebbe un danno per la Roma”.