Calcio, clan e affari: le ombre albanesi sulla Lazio di Tare. La replica del ds: “Totalmente estraneo ai fatti, pronto ad azioni legali”

Redazione RN
07/06/2021 - 14:42

Calcio, clan e affari: le ombre albanesi sulla Lazio di Tare. La replica del ds: “Totalmente estraneo ai fatti, pronto ad azioni legali”

LAZIO REPORT REPUBBLICA – “Affari, conflitti di interesse, infiltrazioni del crimine organizzato. Un triangolo pericoloso che lambisce la Lazio del presidente Claudio Lotito e coinvolge lo storico direttore sportivo e bandiera della squadra della capitale, Igli Tare. Anomalie che emergono – scrive oggi la Repubblica – su due episodi specifici ricostruiti dall’inchiesta di Report “Splendori e miserie dei signori del calcio” che andrà in onda questa sera alle 21:15 su RaiTre. Il primo affonda nelle evidenze emerse da un’indagine della Procura di Bari e dalle rivelazioni del Gico della Guardia di Finanza che nel novembre 2018 arresta 22 persone legate ai potenti clan Capriati e Parisi. L’indagine porta alla luce un’alleanza tra mafia siciliana, ‘ndrangheta e clan baresi per investire in una rete di sale scommesse, in Italia e all’estero.

Le ombre albanesi sulla Lazio di Tare

L’Albania è una delle terre di conquista per le cosche che si interessano all’acquisto della Top Bast, compagnia che ha 400 sale attive, intestata a Ermal Barjami, un prestanome secondo gli uomini della Finanza. Nell’ordinanza sottoscritta dalla procura di Bari si legge che «di fatto, la società è dei fratelli Genti e Igli Tare, rispettivamente console albanese in Turchia e direttore sportivo della società sportiva Lazio». Secondo gli investigatori – riferisce La Repubblica – la circostanza risulta evidente da una serie di contatti intercorsi tra Genti Tare e gli emissari del clan. Tra gli allegati alle carte dell’inchiesta vengono riportate diverse email che contengono gli estremi di un possibile accordo, all’interno delle quali si dà conto di un incontro fissato per l’8 gennaio del 2015 proprio tra Genti Tare e il capo dell’organizzazione barese, Francesco Martiradonna.

Alla fine la vendita non va in porto perché i clan non considerano conveniente a livello fiscale investire in Albania ed è anche per questo che i fratelli Tare non vengono indagati. Tuttavia, le scoperte della Finanza configurano un illecito sportivo perché un direttore di un club non può essere titolare di agenzie di scommesse. Ed è per questo che le carte dell’inchiesta vengono inviate alla Procura federale della Federcalcio. La Procura conduce una serie di accertamenti sui soggetti coinvolti, ma non su Igli Tare. È lo stesso Tare che — oltre a dirsi estraneo alla vicenda — conferma di non essere stato mai sentito dai magistrati sportivi.

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L’acquisto di Muriqi

La vicenda della Top Bast – evidenzia il quotidiano La Repubblica – permette di tirare il filo delle relazioni che dalla Turchia conducono prima in Albania, quindi in Italia. La Lazio acquista Muriqi nel settembre scorso, un’operazione da 17,5 milioni di euro alla quale partecipano almeno quattro intermediari.

Oltre all’agente e all’avvocato del calciatore, entrano nell’affare anche l’albanese Shkumbin Qormemeti, agente con pochissimi atleti ma in ottimi rapporti con Igli Tare, e i fratelli Gabriele e Valerio Giuffrida. La Lazio dichiara di aver pagato la commissione alla GG11 di Gabriele Giuffrida, la società per cui lavora anche il fratello Valerio e di cui è stato socio fino al 2017. Dalla società fanno sapere che Valerio Giuffrida non è mai passato dalla supplenza all’incarico effettivo.”

Leggi l’articolo integrale su Repubblica.it

La replica di Tare all’Ansa

Igli Tare si dichiara “assolutamente estraneo alla società di scommesse albanese Top Bast, rispetto alla quale, al pari di suo fratello Genti, non è titolare di alcun interesse diretto o indiretto”. Il ds della Lazio, in una nota diffusa dai suoi avvocati ai quali “ha dato mandato di eventuali azioni legali a sua tutela”, contesta l’articolo “Calcio, clan e affari. Le ombre albanesi sulla Lazio di Tare”, pubblicato da ‘Repubblica’ oggi. Nell’articolo si anticipano alcuni dei contenuti di un’inchiesta della trasmissione tv Report, in onda stasera su Rai3, nella quale si parla di un presunto controllo da parte di Tare tramite un prestanome di una società di scommesse albanese. Sulla vicenda, secondo l’articolo, indaga la procura di Bari dopo il tentativo di acquisizione poi tramontato da parte di clan baresi: il pm non ha indagato Tare, sempre secondo l’articolo, ma ha informato la procura Figc, quando era guidata da Giuseppe Pecoraro, che nell’indagare sull’ incompatibilità di Tare con la società di scommesse non avrebbe ascoltato il ds laziale. “È semplicemente falsa – sottolinea la nota di Tare – la tesi sostenuta dal giornalista e da questi attribuita agli atti d’indagine, secondo la quale ‘di fatto, la società è dei fratelli Genti e Igli Tare’. Allo stesso modo – prosegue il ds – Igli Tare si dichiara estraneo alla operazione descritta dal giornalista quale tentativo del clan Martiradonna di acquistare tale società di scommesse; operazione di cui ignora qualsiasi informazione. In ragione della totale estraneità e della falsità della notizia (artatamente divulgata), Igli Tare aveva preventivamente diffidato il giornalista Daniele Autieri in occasione di una mail di risposta ad una serie di specifiche domande rivoltegli da Autieri nella qualità di giornalista della redazione di Report. “Igli Tare – conclude la nota – riserva ogni più ampia azione legale, per la quale ha già conferito mandato ai propri legali, anche con riferimento agli ulteriori profili di illiceità della notizia oggetto di contestazione”.

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  1. Ma a questi chi li protegge ? porca vacca ogni scandalo del calcio in Italia la Lazio c’era sempre … prima o poi rifiniranno in B

  2. La Lazio di lotito non di tare..tare è un delegato..già ve state a preoccupare da protegge chi vi paga??? Hahaha

  3. se la federcalcio è stata e continua ad essere terreno di conquista dei vari Moggi, Lotito e di tutte le peggiori porcate degli ultimi decenni, ripetute sempre dagli stessi attori, credo che la politica italiana debba cominciare a porsi il problema seriamente: l’indipendenza del calcio va bene, ma solo nella condizione di poter assicurare la regolaraità sportiva dei campionati. Qui invece, anno dopo anno, decennio dopo decennio, si ripetono sempre le stesse cose , sempre con le stesse squadre. BASTA! Forza Roma.

  4. 2 fratelli: uno console albanese in Turchia, l’altro giocatore di Serie A e adesso DS della Lazie. Se so mossi bene da giovani.

  5. ALLEGRI E IL CONTO CORRENTE CON INTROITI PROVENIENTI DA MALTA DOVE OPERANO MOLTI SITI DI SCOMMESSE SPORTIVE…..ORA ´ALBANESE BRIZZOLATO…..GUARDA CASO QUANDO SI PARLA DI ILLECITO SPORTIVO JUVENTUS E LAZIO FANNO A SPORTELLATE PER CHI ARRIVA PRIMO AHAHAHAHAH

  6. Daje questi so scafisti e basta
    Mamma mia quante brutte storie in questi miei 51 anni che ho visto transitare nella lazio..
    dai tempi di Re Cecconi a Chinaglia Giordano Signori Mauri e altri…
    ma sarà un caso?

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