Brescia-Roma, l’analisi tattica: i giallorossi guadagnano il fondo con un rapido giro palla

Redazione RN
12/07/2020 - 8:17

Foto Tedeschi
Brescia-Roma, l’analisi tattica: i giallorossi guadagnano il fondo con un rapido giro palla

BRESCIA ROMA ANALISI TATTICA – Un’altra boccata d’ossigeno e classifica che torna a volgere al sereno, dopo aver superato il Parma anche il Brescia si piega al passaggio dei giallorossi. il ritorno al gol di Zaniolo avvia ufficialmente l’operazione Europa League alla quale la Roma dovrà farsi trovare pronta e rodata al punto giusto per non lasciare nulla di intentato. Le restanti gare di campionato diranno, da un lato, se la Roma saprà conquistare la qualificazione quantomeno per l’Europa League, ma ancor più se gli uomini di Fonseca saranno in grado di raggiungere la Champions League dalla porta di servizio, vincendo appunto la competizione continentale in un mese di agosto che si annuncia particolarmente caldo, in tutti i sensi, per i destini societari.

Moduli e sviluppo di gioco

Lopez si gioca le ultime chance di restare attaccato alla Serie A con un 4-3-2-1 che porta sul campo poche individualità di livello, tanta gioventù e tanta buona volontà non supportata da qualità collettive e di esperienza in grado di impensierire gli avversari; un modulo dove Torregrossa agisce da riferimento avanzato, con Skrabb e Spalek alle sue spalle pronti ad allinearsi ai 3 di centrocampo Tonali, Ndoj e Bjarnason in fase difensiva; tra i pali, alla seconda presenza in campionato, c’è Andrenacci che sostituisce Joronen infortunatosi durante il riscaldamento. Fonseca conferma di avere sdoganato definitivamente il 3-4-2-1 ormai sempre più modulo di riferimento di quest’ultima fase di stagione. Kalinic fa rifiatare lo stanco Dzeko, al quale il periodo di lockdown sembra avere pesato più di tutti per via della struttura fisica – in termini di scorie – e la speranza è che questo mese di campionato possa servire per la riatletizzazione, a tirarlo a lucido per la fase finale di Europa League. Carles Pérez e Pellegrini punte esterne dal piede invertito, agiscono dietro a Kalinic, mentre Veretout e Diawara in mediana dettano tempi e geometrie della fase offensiva; Mirante torna in porta con davanti Ibanez (centrale più veloce), Mancini e Fazio, con ai lati la spinta costante di Bruno Peres e Kolarov.

La gara dura un’ora: il Brescia attende gli eventi da vittima sacrificale

Il copione della gara si delinea ben presto sul terreno di gioco, con il Brescia che prova a mettere palla subito sulla profondità alle spalle della linea giallorossa, sempre molto alta e corta, mentre in fase difensiva gli uomini di Lopez attuano un inevitabile sotto palla totale in fase difensiva, lasciando solo Torregrossa davanti. La prima parte di gara è fortemente disturbata da un fastidioso sole, molto basso, che condiziona certe visuali; la Roma muove bene palla, circolazione veloce e di qualità, col Brescia che non riesce mai a scivolare in tempo sugli esterni giallorossi, concedendo spazi esterni dove si distende con qualità. L’impressione è da subito che il Brescia sia in grado di prendersi esclusivamente quello che eventualmente potrebbero decidere di lasciargli i giallorossi, dimostrando scarso peso specifico e una mancanza di continuità e costanza nella fase di possesso; la Roma attacca e il Brescia si difende, chiudendo molto gli spazi centrali e concedendo spazi esterni che la Roma sfrutta guadagnando il fondo; consueta costruzione bassa per i giallorossi, che talvolta si allungano sul campo ma sempre pronti nel portare una pressione in mezzo al campo riaggredendo subito dopo persa la palla. Traiettorie aeree a pannaggio della Roma, con Ibanez che ogni volta che va a saltare sui corner non inquadra mai la porta, anche su palle agevoli. Il primo tempo porta la Roma sugli esterni, ma anche centralmente i giallorossi trovano buone combinazioni. Si vede che manca la qualità di Mkhytarian in rifinitura e la qualità di Dzeko come intelligenza nel dare riferimento, sponde e gestire la salita con Kalinic che avrebbe bisogno di qualche palla profonda in più.

Ripresa e partita che finisce dopo un’ora di gioco

Al rientro in campo le due squadre proseguono sulla falsariga del primo tempo e il valore dei giallorossi fa irruzione nella gara: il gol di Fazio rompe l’equilibrio labile, mentre Kalinic (assistenza di qualità di Carles Pérez) mette al sicuro il risultato con un movimento di taglio alla profondità. Il terzo gol è un benagurante quadretto da libro Cuore, con Zaniolo che in percussione chiude i conti e regala ai giallorossi un ultimo sussulto, il tutto in 30 minuti con in mezzo sostituzioni per fare rifiatare: comincia Lopez (che nell’intervallo aveva sostituito Ndoj e Skrabb con Dessena e Zmharal), che inserisce Donnarumma, una punta al posto di un centrocampista (Bjarnason),mentre nel finale Ghezzi e Semprini sostituiscono Spalek e Mangraviti. I cambi di Fonseca sono anch’essi conservativi, con Villar, Perotti e Zaniolo che rilevano Veretout, Carles Pérez e Pellegrini. La passerella finale vede Dzeko e Spinazzola in luogo di Mancini e Kalinic.

Maurizio Rafaiani

Vedi tutti i commenti (1)

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

    Tutti i commenti

Seguici in diretta su Twitch!

Leggi anche...