Appunti dal campo di Angelo Mangiante: Atalanta-Roma**Allarme Spalletti: ´Siete scollegati´

17/02/2009 - 0:00

 
“Siete scollegati”. Ripetuto più volte. Le prime indicazioni di Luciano Spalletti erano inusuali, ma davano subito l’impressione di una partita cominciata con l’approccio sbagliato. Erano passati pochi minuti, però l’allarme lo aveva fatto subito scattare. Vedeva la squadra troppo lunga nei reparti, con lanci lunghi da dietro senza la solita capacità di ripartire palla a terra in velocità.
 
L’indicazione successiva alla squadra era su come fermare Cristiano Doni: “Si stacca sempre tra le due linee e rimane solo. Deve seguirlo uno dei due centrali o se arretra troppo deve attaccarlo un centrocampista”. Parole non recepite vista la doppietta che avrebbe segnato il protagonista della disfatta romanista.
 
Aveva già capito tutto in anticipo l’allenatore. Aveva avvisato i giocatori in campo. Ma nessuno ha cambiato atteggiamento. Ecco perché sul 3-0 per l’Atalanta ha scelto di non dire più nulla a una squadra che era scesa in campo solo con il biglietto da visita.
 
Dal 14’ del secondo tempo al fischio finale Spalletti ha solo osservato. Chiuso nel più completo mutismo. Scuotendo la testa al rosso diretto che si è preso Perrotta completando in peggio la giornata già nerissima.
 
Nella testa di Spalletti molti pensieri. Diversi dalle dichiarazioni scontate, di assunzione di colpa, che si ammettono sempre nel fine partita. Per quel codice da spogliatoio in cui è quasi obbligatorio che i giocatori in pubblico vadano sempre assolti.
 
La verità la dirà in faccia ai suoi giocatori. Tra le mura di Trigoria. Non saranno complimenti.
 
Passare dal 3-0 rifilato nella partita perfetta contro il Genoa al 3-0 incassato subendo dall’inizio alla fine contro l’Atalanta  è materiale da lettino dello psicologo.
 
Visto che però il Dott Freud non può diventare all’improvviso l’allenatore della Roma, sarà bene che Spalletti chiarisca con la squadra i motivi di una prestazione troppo brutta per essere vera.
 
Dietro l’angolo l’appuntamento di Londra. Serve una sana autocritica per non perdere la bussola anche in Europa.
 
In attacco Vucinic e Totti in 90’ non hanno mai tirato in porta. Se non è un record negativo poco ci manca. Lasciare in panchina per quasi tutta la partita Julio Baptista, il più in forma tra gli attaccanti, è sembrato uno spreco.
 
A centrocampo è crisi di nervi. De Rossi e Perrotta hanno dato segnali preoccupanti in questo senso. Brighi aveva la lingua di fuori. Serve il recupero di alcuni infortunati, come Aquilani e Menez, per poter gestire le forze.
 
Emergenza che incide anche sulla difesa. La più esposta con gli infortuni di Cassetti, Riise, Cicinho e la scelta di confinare fuori squadra Panucci.
 
A Londra non ci sarà Adebayor ma l’Arsenal può far girare la testa a una Roma distratta. C’è poco tempo a disposizione. E anche senza ricorrere al lettino dello psicologo bisognerà riportare i piedi per terra.Tornando a correre soprattutto. Per evitare di farsi di nuovo male.

 
Angelo Mangiante
(Sky Sport)

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