• Capello: “Ritorno alla Roma? Magari una consulenza. Nel libro di Totti dovrebbe esserci qualche correzione”

    Redazione RN
    15/10/2018 - 11:05

    Capello: “Ritorno alla Roma? Magari una consulenza. Nel libro di Totti dovrebbe esserci qualche correzione”

    CAPELLO INTERVISTA – “Ho degli ottimi ricordi di Roma, come giocatore e come allenatore“, queste le parole di Fabio Capello, rilasciate durante la trasmissione “Radio Anch’io Lo Sport”. L’ex allenatore giallorosso ha parlato anche dell’autobiografia di Francesco Totti, in cui viene citato. Queste le sue dichiarazioni: “Il libro? L’ho letto, è molto simpatico. Dovrebbe esserci qualche correzione (ride, ndr). E’ vero che sono entrato in camera di Totti urlando ‘dove sono le ragazze’? Sì, e mi fermo qui (ride, ndr)“. Infine rivolge uno sguardo alla Roma: “Io direttore tecnico? Ormai a questo punto ci sono altre persone che possono dare qualcosa di più, vista la mia età. Una consulenza, magari”.

     

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    1. Se venisse Capello sarebbe decisamente meglio di Baldini. Io analizzerei il fatto del perché Capello sia scappato dalla Roma per andare alla Juventus nel lontano 2003. Diciamocelo, forse credeva che dopo lo Scudetto la Roma per rimanere competitiva avrebbe investito milioni. L’anno dopo investì comprando Panucci, Lima, Cassano tra quelli più utili (anche se si poteva fare di meglio) senza vendere giocatori importanti ed infatti l’anno dopo arrivammo ad 1 punto dalla Juve (complicità degli errori arbitrali a parte). Nella stagione 2002-2003 invece vendemmo solo per acquistare 4 giocatori di cui l’unico meno peggio era Dellas. Invece sia Buffon che Ibra andarono alla Juventus dopo. Anche il Milan era appetibile. Infatti finimmo 8°. Per questo poi Capello se ne andò. La Roma di adesso deve diventare appetibile e fare di tutto per trattenere i migliori, se vendiamo e speriamo di trovare altrettanto forti a minor prezzo rischiamo comunque di non ripetere le stagioni migliori. Es. vendendo Under per 50 milioni, chi compreremmo? Di Maria a parametro zero ma con una certa età oppure uno giovane sperando che diventi forte? Oppure come terza scelta trattenere chi gioca bene.

    2. L’ammirazione che ho per lei mi ha fatto superare il modo in cui ha lasciato la Roma e anche certe dichiarazioni. Il tifoso romanista manterrà per sempre un ricordo indelebile, inattaccabile di lei, mister. Ho avuto la misura della sua grandezza quando ha messo titolare Del Vecchio invece che Montella assieme a Totti e Batistuta, tirandosi dietro i mugugni di tutta Roma e i miei (quanto a me per la verità non erano proprio mugugni…) e in questo modo ha vinto lo scudetto. Ha saputo motivare Supermarco al punto che non ho mai più visto un giocatore farsi avanti e indietro quella fascia tutte quelle volte in una partita e per tutto un campionato, attaccando e difendendo come un ossesso. Ha saputo tenere sempre pronto sul filo del rasoio l’Aeroplanino che poi soprattutto nel girone di ritorno è risultato decisivo. Ha saputo gestire il talento e la personalità di un giocatore stratosferico come Francesco Totti. Ha saputo condurre in modo magistrale uno spogliatoio che facilmente poteva lacerarsi ed esplodere. Certo, dire le cose che ha detto sugli arbitraggi in Italia e poi firmare con la Juventus dileguandosi da Roma come un bambino preso con le mani dentro la marmellata non mi è piaciuto. Ci ho messo del tempo. Però quegli anni non ce li toglierà nessuno. Onore a lei, mister. Onore e riconoscenza.
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