Addio al 2019, le pagelle romaniste del girone di andata

Alessandro Tagliaboschi
01/01/2020 - 9:29

Addio al 2019, le pagelle romaniste del girone di andata

ROMA PAGELLE 2019 – Doveva essere l’anno della rivoluzione dopo l’ennesimo cambio in panchina dell’era Pallotta – che volge al termine per l’interesse del magnate Friedkin – e gli addii struggenti di De Rossi e Totti. E rivoluzione è stata, grazie alle tante novità portate dal tecnico Paulo Fonseca che ha ridato impulso a spogliatoio e ambiente. Ha costruito una nuova Roma fondata sui senatori rimasti, Dzeko e Kolarov su tutti, e sui giovani di belle speranze. Tra questi brillano i talentuosi trequartisti Nicolò Zaniolo e Lorenzo Pellegrini, 20 e 23 anni, stelle nascenti della nuova squadra costruita dal portoghese e pedine importanti della Nazionale di Roberto Mancini. Tra i giallorossi, inoltre, si sono contraddistinti come due dei migliori difensori centrali in circolazione il nuovo acquisto Chris Smalling e l’ex atalantino Gianluca Mancini. Prima di salutare il 2019 abbiamo stilato le pagelle di questa prima parte di stagione. Buona lettura e buon anno a tutti!

Pau López 7. Il portiere più costoso della storia della Roma ha dimostrato di valere i 24 milioni di euro sborsati per il suo cartellino in estate. Lo spagnolo si è confermato essere carismatico e decisivo. Ha incassato 21 gol in 21 partite tra campionato e coppa, per 6 volte la sua rete è rimasta inviolata. Pochissime le sbavature tra i pali.

Antonio Mirante 6,5. Ha dimostrato di essere ancora un portiere da Serie A. Chiamato in causa all’ultimo momento nel match con l’Inter, ha salvato il risultato in un bel po’ di occasioni. Ha totalizzato 3 presenze tra coppa e campionato con 2 reti incassate. Garanzia!

Daniel Fuzato NG. Il terzo portiere giallorosso non ha trovato spazio neanche per uno scampolo di partita.

Gianluca Mancini 8. E’ stata la rivelazione della prima parte di stagione, soprattutto che chi poteva immaginare per lui il destino toccato ai talenti dell’Atalanta che, lasciata la macchina perfetta di Gasperini, si sono persi in altre realtà. Il difensore centrale fresco di nozze ha invece confermato tutte le qualità messe in mostra Bergamo e mostrato una grande versatilità quando si è messo a disposizione di Fonseca per ricoprire, egregiamente, il ruolo di centrocampista nel momento di maggior difficoltà della squadra per via dei tanti infortuni. Per lui 20 presenze in totale, un gol e un assist.

Chris Smalling 8. E’ il vero affare dell’estate. Arrivato tra lo scetticismo di chi lo riteneva un giocatore ormai bollito, o di chi non lo conosceva affatto, ha conquistato tutti a suon di prestazioni di altissimo livello. Decisivo quasi in ogni match, ha impressionato per la sua continuità di rendimento. Senza di lui, la difesa della Roma è andata in evidente affanno. E’ sceso in campo 15 volte, tra Serie A ed Europa League, con 2 gol e un assist.

Federico Fazio 6. Continuano le difficoltà mostrate già nella scorsa stagione dal Comandante argentino. La sua involuzione è diventata meno evidente per il solo fatto che, con i nuovi arrivati Mancini e Smalling, ha perso il posto da titolare. Finora è sceso in campo 15 volte in cui ha trovato anche una rete. Da iniziale certezza del tecnico portoghese, il numero 20 è diventato un panchinaro di lusso.

Juan Jesus 5. Appena 4 partite per lui in questa stagione, di cui due da titolare. Non gioca dal 25 settembre contro l’Atalanta, rimasto sempre in panchina negli impegni successivi. Il brasiliano ha pagato in questi ultimi mesi del 2019 l’arrivo del nuovo allenatore: non si è integrato nei suoi schemi di gioco e le sue prestazioni sottotono spesso hanno convinto Fonseca a non portarlo neppure in panchina. Una bocciatura che lo ha portato ad essere tra i probabili partenti nel mercato di gennaio.

Mert Cetin 6. Arrivato questa estate dal Genclerbirligi, è diventato a tutti gli effetti il quarto difensore nelle gerarchie di Fonseca. Quattro presenze nelle quali è riuscito a farsi apprezzare per la sua personalità nonostante la giovane età, la sua rapidità e duttilità nello scacchiere difensivo. Valido supporto anche in area avversaria dove si è messo in evidenza per le sue staccate aeree.

Leonardo Spinazzola 6. Ci si aspettava di più dall’ex juventino. Ha fatto intendere di preferire la corsia mancina, ma quando è stato schierato a sinistra ha sofferto più che a destra. Dopo un buon avvio, nelle ultime settimane ha perso praticamente sempre il ballottaggio con Florenzi. Fonseca non si fida completamente di lui per i troppi palloni persi nelle zone nevralgiche del campo. Il numero 37 può però ancora dire la sua, facendosi apprezzare per le sue doti di recuperatore di palloni e incontrista. Sono 16 le sue presenze totali, in cui ha trovato un gol e un assist.

Aleksandar Kolarov 7. A 34 anni ha dimostrato di essere uno dei terzini più incisivi e affidabili della Serie a il più profilico dei cinque maggiori campionati europei. Con 22 presenze, 5 gol e 3 assist, è il giocatore più impiegato da Fonseca. Micidiale su punizione, in questa prima parte di stagione solo Messi è riuscito a segnare 4 reti, una più del serbo su calcio piazzato. Decisivo!

Alessandro Florenzi 6,5. Quest’anno abbiamo imparato a conoscere anche il suo lato resiliente. Tutta in salita la sua stagione iniziata con la responsabilità dei galloni di Capitano. Dove un avvio stentato nei nuovi schemi di Fonseca, si è ritrovato ben presto spettatore fisso in panchina. Il suo è diventato un caso, al quale però ha saputo reagire da uomo e giocatore maturo, aspettando l’occasione giusta. Occasione che è arrivato in questo finale di anno, quando il mister portoghese lo ha utilizzato in tutte e tre le ultime gare prima della sosta con risultati soddisfacenti. Ha totalizzato 14 presente e un assist.

Davide Santon 6,5. Ha terminato il 2019 in infermeria per un guaio al bicipite femorale, dopo aver trovato spazio in 12 gare tra campionato e coppa. In estate non aveva convinto del tutto Fonseca che aveva in mente per la sua nuova Roma un altro tipo di terzino. La sua abnegazione, il lavoro quotidiano e l’affidabilità hanno fatto invece cambiare idea all’allenatore giallorosso che gli ha affidato in più di un’occasione la maglia da titolare.

Davide Zappacosta NG. Uno degli acquisti più elogiati dai tifosi nel mercato estivo, ha giocato solo 12 minuti con la maglia giallorossa nel match di esordio del campionato contro il Genoa. Si vedrà in campo solo a marzo quando avrà recuperato dalla rottura al legamento crociato destro che lo ha messo ko ad ottobre.

Amadou Diawara 7. Ha iniziato la sua avventura con la Roma rinunciando alle vacanze estive per farsi trovare pronto da subito. Partito da riserva, ha ben presto messo in difficoltà Fonseca nelle scelte e, complice l’infortunio di Cristante, si è preso la maglia da titolare nella rincorsa giallorossa al 4° posto. Il mediano classe ’97, nonostante un infortunio al menisco, ha disputato 14 partite in cui ha mostrato le sue doti tecniche e di palleggiatore. L’allenatore lo vorrebbe sempre perfetto nelle verticalizzazioni, dovrà lavorare, ma la strada è quella giusta.

Bryan Cristante 6,5. Dopo un buon inizio di stagione in cui aveva avuto modo di mettere in mostra tutte le proprie qualità, rendendosi così un pilastro del gioco di Fonseca, si è fermato contro la Sampdoria ad ottobre per un distacco del tendine dell’adduttore. Per lui 10 presenze tra campionato e coppa, con un gol e un assist. Lo rivedremo all’opera nel 2020, ma dovrà giocarsi il posto con Diawara.

Jordan Veretout 7. Trascorso un primo periodo di ambientamento, è salito in cattedra diventando uno dei punti fermi della Roma di Fonseca. Il francese ha dimostrato di sapersi trovare a suo agio in coppia prima con Cristante, poi con Mancini prestato al centrocampo, e infine con Diawara. Affidabile in entrambe le fasi, con il suo dinamismo si è rivelato il motore della squadra. Con 21 presenze è, assieme a Lopez, il secondo giocatore più utilizzato dal tecnico portoghese che gli ha affidato le chiavi del centrocampo. Midiciale anche davanti alle porte avversarie con un assist e 2 gol.

Lorenzo Pellegrini 7,5. E’ il faro della Roma di Fonseca. Dopo un inizio di stagione sfavillante sulla trequarti, la frattura al quinto metatarso del piede destro ha provato a metterlo ‘ko’ senza, però, riuscirci. Con lui la squadra giallorossa ha un altro passo: 28 dei 42 gol messi a segno in questo momento sono arrivati con il numero 7 in campo. In 14 presenze, tra campionato e Europa League, ha segnato una rete e siglato ben 9 assist. La prestazione sontuosa contro la Fiorentina a chiudere il 2019 è il miglior biglietto da visita per quello che speriamo possa essere un radioso 2020. Con tanto di rinnovo di contratto.

Nicolò Zaniolo 7,5. Se nel 2018 è nata una stella, nel 2019 non ha praticamente mai smesso di brillare. L’ascesa di Nicolò Zaniolo, il talento più importante del calcio italiano, sembra non avere mai fine: dal rinnovo di contratto al posto da titolare inamovibile nella Roma, fino ad arrivare alla prima doppietta in Nazionale. Un miglioramento continuo, con un percorso di crescita iniziato da Eusebio Di Francesco e che continua nelle sapienti ed esperte mani di Paulo Fonseca. In 22 partite ha già eguagliato il numero dei gol della scorsa stagione (6) e fornito due assist. L’impressione è che possa fare ancora di più, sia a livello individuale che nell’intesa con i compagni. Crack!

Justin Kluivert 7. E’ stata la grande scommessa di Fonseca e finora la sta vincendo su tutta la linea. Sin da quando è arrivato a Trigoria, infatti, il tecnico portoghese ha lavorato molto sull’ex Ajax che l’anno scorso aveva fatto intravedere giusto qualche barlume del suo talento. Da inizio stagione, invece, Kluivert sta crescendo sempre di più: ha già messo a segno 5 gol in 17 presenze con un assist. Deve migliorare ancora nell’ultima scelta e ritrovare la precisione nel passaggio decisivo. Ma l’età, le qualità e la fiducia di tecnico e ambiente sono dalla sua parte.

Diego Perotti 6. I problemi muscolari lo hanno reso una comparsa anche in questa prima parte di stagione, ma la sufficienza è più che meritata. Innanzitutto, per l’impegno e la ‘garra’ che mette ogni volta che scende in campo ed anche per come ha chiuso l’anno con 3 gol e 2 assist nelle ultime 5. Fino a questo momento le presenze sono 11, ma con un minutaggio di 491 minuti, equivalente a poco più di 6 apparizioni. Il suo futuro è in bilico, ma l’impressione è di un calciatore che potrebbe essere ancora molto importante se non fosse sistematicamente bloccato dagli infortuni.

Henrikh Mkhitaryan 6. E’ arrivato come grande colpo ‘last-minute’ del calciomercato estivo, ma un infortunio al tendine lo ha fermato per gran parte dei primi mesi passati nella capitale. Quando c’è stato, però, ha fatto vedere di essere un giocatore di alta qualità: in Serie A ha segnato 3 gol e servito un assist in 424 minuti. Numeri da top-player. In totale, per ora, solo 10 presenze. Arrivederci al 2020, sperando di vedere Mkhitaryan in ‘versione integrale’.

Cengiz Under 5. Scommettiamo che se potesse Cengiz Under cancellerebbe volentieri il 2019 da calendari e almanacchi. Tanti, troppi i problemi fisici sia nella scorsa che nell’attuale stagione, nonostante sembrava potesse essere l’esterno ideale per Paulo Fonseca. Tornato disponibile dal 30 ottobre, da quel momento ha giocato solo 302 senza alcun tipo di lampo. Né un gol, tanto meno un assist, ma soprattutto la forma fisica è lontana da quella dei tempi migliori. “Deve migliorare ancora su molti aspetti”, ha affermato qualche settimana fa il tecnico, che finora gli ha concesso solamente 10 presenze con un gol. Il 2020 dovrà essere l’anno del riscatto.

Edin Dzeko 7,5. Se il campo non avesse valore, meriterebbe 10 solo per quell’insperato rinnovo di contratto del 16 agosto con cui ha deciso di legarsi a vita alla Roma. Costretto a giocare sempre, anche con una doppia frattura allo zigomo, ha vissuto un avvio sprint per poi avere una lieve flessione. Il bottino, al momento, recita 10 gol tra campionato e Europa League con 6 assist in 22 presenze. Fonseca vuole trovare il modo per regalargli qualche gol in più e la Roma ne ha bisogno.

Nikola Kalinic 4,5. Da quando ha vestito la maglia del Milan, non è riuscito più ad essere incisivo in zona gol. Relegato in panchina all’Atletico Madrid e cacciato dalla Croazia al Mondiale, la storia alla Roma non poteva andare bene. Poche presenze, ancor meno spunti positivi. Probabilmente verrà ricordato solo per il gol annullato contro il Cagliari.

Paulo Fonseca 7,5. É arrivato a Roma nella bufera, ma con lavoro e intelligenze ha portato il sereno nel cielo della Capitale. Dopo una comprensibile fase di adattamento, il percorso di Fonseca sulla panchina giallorossa è un continuo progredire verso la ricerca della sua perfezione. Coraggioso nelle scelte (come quella di Florenzi), esemplare nella gestione del gruppo (il rinnovo di Dzeko è soprattutto merito suo). Ha promesso un 2020 migliore del 2019: merita di essere creduto.

Giulia Spiniello e Alessandro Tagliaboschi

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  1. Pallotta: voto 2. Guadagna due punti all’ultimo, decidendo di porre fine ad un’agonia lunga 8 anni. Senza rancore James, non ci mancherai!

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