• A Trigoria regna l´´attesa´, ** L´Europeo la chiave per Huntelaar

    13/06/2008 - 0:00

     
     
    La piazza giallorossa ribolle. Vede le altre squadre già in cerca di acquisti e la Roma ferma al palo. Almeno per ora. Che sia, in chiave romanista, un calciomercato “di attesa”, si sa da tempo. E da Trigoria non perdono occasione per ribadire il concetto. Del resto, con un budget di 20 milioni di euro circa, ci si può solo muovere con cautela. Aspettando i “saldi” di agosto. Al di là delle smanie della tifoseria, però, la domanda nasce spontanea. Servono davvero molti rinforzi ad una tra le migliori otto squadre in Europa, campione d’Italia per più di un’ora? Stravolgimenti no, di certo; puntellamenti si, in (quasi) tutti i ruoli.
     
    ANCORA BRASILE TRA I PALI – Messo da parte il rinnovo del contratto di Doni, a Trigoria è necessario trovare il “sostituto del sostituto”, vale a dire un portiere che possa supplire alla annunciata partenza di Curci, in cerca di esperienza. E Guilherme Moraes Gusmao Arthur, per tutti soltanto Arthur, è il più indicato a ricoprire il ruolo di dodicesimo uomo nella prossima stagione. Brasiliano di Leme, Arthur, ha trascorso l’ultima stagione in prestito al Cesena, ma la società proprietaria del suo cartellino è il Siena, che potrebbe girarlo alla Roma anche in prestito. Julio Sergio, invece, destinato al ruolo di “terzo” dovrebbe firmare un nuovo accordo con il club giallorosso.
     
    FARI SU RIISE – Il reparto arretrato, invece, necessita di rinforzi. Data per certa la partenza di Ferrari, Pradè & Co. sono alla ricerca di un buon centrale, sebbene Christian Panucci possa tranquillamente ricoprire anche quel ruolo, come dimostrato questa sera in Italia-Romania. Anzi, secondo molti, il 35enne savonese renderebbe più in mezzo che sulla fascia. Diverso il discorso per il settore sinistro, dove Tonetto, 33 anni, fatica a “trottare” con continuità per l’intera stagione. Mathieu del Tolosa e Riise del Liverpool sono i prescelti da Spalletti per quella mansione. Il primo ha un contratto in scadenza nel 2009 e sarebbe intrigato dall’ipotesi romanista anche perché il suo club quest’anno è andato ad un passo dalla retrocessione; il secondo guadagnerebbe troppo rispetto ai standard giallorossi – ingaggio superiore ai 2,5 milioni di euro – , ma se rinunciasse a qualche centinaia di migliaia di euro, sarebbe il benvenuto nella Capitale e soprattutto a Trigoria, dove il tecnico di Certaldo lo ha già invitato tramite dichiarazioni in pompa magna.
    VUCINIC STUDIA DA MANCINI – E’ il settore del campo dove, nomi alla mano, giocano campioni che farebbero la fortuna di tanti club italiani e non. Accantonati per il momento i rinnovi contrattuali di Aquilani e De Rossi – per il primo se ne riparlerà dopo gli Europei, per il secondo sarà solo una formalità  – la Roma deve capire in fretta il futuro di alcuni elementi. Uno è Brighi, seconda linea di sostanza, che ha chiesto, tramite il suo procuratore intervistato da Romanews.eu, chiarezza alla dirigenza giallorossa. Lui vuole rimanere, nonostante si parli di offerte dal Celtic, ma la società ancora non ha ancora deciso il suo futuro. Come tuttora poco chiara rimane la situazione di Giuly. Il piccolo esterno vorrebbe tornare per motivi familiari in Francia e attende che qualcuno – il Psg – si faccia avanti in modo determinato. Nel caso entrambi, o uno dei due, dovessero lasciare Trigoria, si porrebbe il problema della loro sostituzione. Capitolo Mancini. Sulle orme del brasiliano, ormai ad un passo dall’Inter, ci sarebbe anche il Chelsea. Scolari, infatti, nuovo tecnico del club londinese, ha in comune con il brasiliano della Roma il manager: Gilmar Veloz. In ogni caso, che sia Moratti (quasi scontato) o Abramovich (flebili possibilità), la Roma non avrà più Mancini e dunque almeno sulla carta è alla ricerca di un esterno d’attacco. Un’operazione che potrebbe anche non essere necessario considerando la duttilità tattica di Vučinić, rivelatosi molto temibile in quella porzione di campo. Nel taccuino di Pradè restano annotati i nomi si Di Natale e Iaquinta, quest’ultimo eclettico, dalle grandi doti di goleador, utilizzabile sia come esterno che come punte. Insomma, l’identikit perfetto del giocatore che piace a Spalletti.
     
    L’EUROPEO DI HUNTELAAR – A meno di stravolgimenti tattici, la Roma dovrebbe rimanere fedele al modulo 4-2-3-1. Dunque è molto probabile che che Totti rimarrà il primo riferimento offensivo della Roma. Detto ciò la caccia alla punta è comunque apertissima. Tante le idee. Klaas Jan Huntelaar, 24 anni, è la prima scelta. Il prezzo del suo cartellino – 20/25 milioni di euro – potrebbe calare leggermente dopo Euro 2008, visto che nella Nazionale di Van Basten il titolare in avanti è Van Nistelrooy ed il bomber di Drempt trova poco, pochissimo spazio. E a Trigoria, dove Huntelaar è stato studiato ai raggi X, sono attenti ad ogni particolare. Lo stesso Spalletti, estimatore del giocatore, è in attesa di capire se la pista che porta al lanciere è realmente percorribile in base ai parametri economici della Roma. Da tenere sotto controllo anche Cissè, 27 anni, che avrebbe dei problemi con la dirigenza del suo club, il Marsiglia, ed ora sarebbe intenzionato a lasciare la Francia. Interessano, oltretutto, Bafétimbi Gomis, classe ‘85 in forza al Saint-Étienne, che ha inserito nel nuovo contratto, ancora non ufficializzato, una clausola rescissoria da 22 milioni di euro (su di lui sono piombate Marsiglia, Psg e Newcastle) e Mario Gomez, 28enne, dello Stoccarda, promessosi alla Roma, tramite il suo manager, Maurizio Gaudino, intervistato da Romanews.eu: “E’ un onore sentire che una società come la Roma sia interessata a Mario. Giocare con Totti, uno dei giocatori più forti d’Europa, sarebbe fantastico”. Staremo a vedere…
     

    OCCHIO ALLE SCADENZE – Oggi, in Borsa, il titolo giallorosso ha sfondato il tetto del 15% (+16,15%) chiudendo ad un prezzo di 1,0800 euro. Gli investitori sentono vicino il 30 giugno, data entro la quale dovrà essere certificato il bilancio della Italpetroli, holding petrolifera della famiglia Sensi. Lo scorso anno fu approvato con riserva, quest’anno lo sarà solo a fronte della presentazione di piano di risanamento che contenga manovre realizzabili, finalizzate a restituire più di 377 milioni di euro, il 90% dei quali alla sola Unicredit. In attesa di nuovi eventi, i proprietari della Roma si tengono ben stretto il loro gioiello di famiglia. Passata l’ondata-Soros si attendono nuovi sviluppi e lo scenario è pressochè identico a quello dipinto nei giorni scorsi. Fisher, re del casual americano e proprietario dei marchi Gap e Banana Republic, resta alla finestra. Tuttavia non sono da escludere inserimenti di nuove cordate intente ad “annusare” l’affare-Roma. Lo scopriremo solo vivendo.

     
    B.S.
     

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